
La Banda Koch a Milano - Tra i reclusi a "Villa Triste"
By: Dino Valle
Due fratelli incarcerati, assieme al padre, per motivi pretestuosi. Il ricordo agghiacciante delle terribili torture a cui erano sottoposti i prigionieri dalla banda Koch. Nata come "Reparto Speciale di Polizia Repubblicana", fu inquadrata nelle SS italiane e finì col trasformarsi in una congrega di “infiltrati, disertori, traditori, doppiogiochisti, vigliacchi, stupratori, millantatori, assassini, comuni criminali, morfinomani, cocainomani”.
In fondo ad un cassetto è stato ritrovato il piccolo libro (40 pagine in tutto) scritto e stampato nel 1945 dallo zio di mia moglie Adriana: Giovanni Memo, in cui racconta la sua atroce esperienza subita a VILLA TRISTE con i suoi fratelli e suo padre.
Il nonno Luigi e gli zii di mia moglie avevano una tipografia in via Rinuccini 5 a Milano, luogo che Adriana ricorda molto bene, quando ancora bambina andava con sua madre a trovare il nonno e gli zii. Accusati di aver stampato dei manifestini contro il fascismo gli zii furono portati a “Villa Triste”, picchiati dagli sgherri della “Banda Koch” davanti al nonno affinché confessassero i nomi di altri patrioti.
Le 40 pagine si leggono tutte in un fiato e sono una testimonianza terribile di quei giorni dove tutto: la vita, i sentimenti, la morale sembrava non esistessero più. Solo la morte.
Alberto Locatelli