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Il numero uno dell’agenzia Usa ha anche accusato la Cina di «aver fatto del suo meglio per cercare di contrastare e offuscare» le indagini sull’origine della pandemia

A tre anni dall’esplosione della pandemia in tutto il mondo, il Covid-19 torna a generare tensione internazionale. Non per nuove ondate virali, per fortuna. Ma perché l’origine del virus resta sconosciuta, e materia di contesa internazionale: tanto scientifica quanto politica. Se n’è avuta nuova prova oggi con un botta e risposta ai massimi livelli tra Usa e Cina. Il capo dell’Fbi Christopher Wray, in un’intervista a Fox News, ha rilanciato la teoria della fuga del virus da un laboratorio controllato dal governo di Pechino. «L’Fbi – spiega Wray – ha valutato da tempo che le origini della pandemia sono molto probabilmente un potenziale incidente di laboratorio». Si tratta della prima conferma pubblica dell’agenzia governativa di polizia federale statunitense sull’origine del virus. Nell’intervista rilasciata all’emittente Usa, il numero uno del Bureau ha inoltre accusato Pechino di «aver fatto del suo meglio per cercare di contrastare e offuscare» gli sforzi per identificare la fonte della pandemia globale. La dichiarazione di Wray arriva il giorno dopo la pubblicazione da parte del Wall Street Journal di un documento del Dipartimento per l’Energia statunitense che valutava con il grado di «bassa certezza» il fatto che il virus fosse uscito da un laboratorio. Ma altre agenzie americane hanno tratto differenti conclusioni, tanto che il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha sottolineato che non c’è un consenso unanime nell’Amministrazione sulle origini del Covid-19.

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La reazione di Pechino

La Cina ha risposto negando decisamente, ancora una volta, la teoria della fuga del virus da un laboratorio a Wuhan, definendo l’accusa diffamatoria e esortando gli Usa a «smettere di politicizzare la questione». In risposta al direttore dell’Fbi, secondo cui l’agenzia ritiene che il virus abbia «molto probabilmente» avuto origine in un «laboratorio controllato dal governo cinese», la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha detto che «la Cina ha sempre sostenuto e partecipato al tracciamento scientifico del nuovo coronavirus». La fuga di laboratorio – come riporta BBC – è stata ritenuta «altamente improbabile» dal team di esperti Cina-Oms che ha visitato il laboratorio di Wuhan a inizio 2021.

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