Ecco un capolavoro dell’epoca del progresso in cui viviamo, direttamente da quella landa che si è guadagnata la fama di nazione tollerante, i Paesi Bassi. Ebbene, mettetevi comodi, avete sentito bene: la modella transgender Rikkie Valerie Kollé ha conquistato il titolo di Miss Paesi Bassi, battendo sul tempo le altre contendenti, con uno sventolio di capelli e un battito di ciglia. Certo, la cronaca della serata è stata il trionfo di Kollé, una ventiduenne che ha sfilato trionfante in una cerimonia fastosa come un flamingo in un lago di cigni.
E adesso, grazie a questa vittoria – avvenuta in un clima da trionfo romano – la signorina Kollé si lancerà alla conquista dell’universo, non certo limitandosi a qualcosa di così provinciale come un solo pianeta. Lo spirito di avventura le scorre nelle vene, evidentemente.
“Impresa riuscita! Sono così euforica che non riesco a trovare le parole per descriverlo”, ha detto su Instagram, sotto un trionfale selfie. Ma non crediate che si tratti solo di Rikkie – oh no, c’è di più. Dopo tutto, come può una semplice modella restare a galla nel nostro mondo ossessionato dalla diversità e dal politicamente corretto senza qualche tipo di dettaglio sensazionale?
Ma non ci fermiamo qui. Dopotutto, Rikkie è solo la seconda modella transgender a partecipare a Miss Universo, dopo la pioniera Angela Ponce, che aveva già solcato quel terreno per la Spagna nel 2018. Beh, si potrebbe dire che Rikkie è in ritardo, ma meglio tardi che mai, non è vero?
Oh, e ricordiamoci delle radici della nostra coraggiosa modella: Rikkie è olandese, con origini moluccane, e cresciuta a Breda. Perché accontentarsi di un solo continente quando puoi abbracciarne due? Ha anche partecipato a Holland’s Next Top Model. E se non ci credete, andate a controllare voi stessi.
E ora, Rikkie vuole essere un faro per la comunità LGBTQ+, un modello nella lotta contro le discriminazioni. “Attraverso la mia forza e il mio impegno, spero di portare un cambiamento nella società”. Ecco, questo è sicuramente il tipo di discorso motivazionale che vi aspettavate da una Miss Paesi Bassi, vero?
Però, dobbiamo dire che la vincita di Kollé non è così rivoluzionaria come sembra. Infatti, queste competizioni di bellezza si stanno facendo sempre più inclusivi, nel nome del sacro politicamente corretto e dell’ideologia woke. Ricordiamo la partecipazione dell’attivista transgender Daniela Arroyo González a Miss Universo Porto Rico e di Kataluna Enriquez, la prima concorrente trans a partecipare a Miss Usa.
Infine, arriva l’apoteosi della rivoluzione inclusiva. Il nuovo capo di Miss Universo è la transgender thailandese Anne Jakkapong Jakrajutatip, che ha promesso di dare una scossa alla formula del concorso, facendone una “piattaforma inclusiva”. Da concorso di bellezza a piattaforma di emancipazione femminile. Brava Anne, sarebbe stato troppo noioso se fosse rimasto solo un concorso di bellezza, giusto?
Dino Valle