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Cari lettori, prendetevi un momento per riflettere sulla saggezza di Viktor Orban, il primo ministro ungherese che, con la precisione di un chirurgo e la ferocia di un leone, ha colpito nel segno denunciando l’irresponsabilità dell’Europa nel conflitto ucraino. E come dargli torto? Forse abbiamo trovato l’ultimo uomo con un po’ di sale in zucca nel nostro continente!
Orban, in un’intervista memorabile sul canale YouTube Patriota, ha detto senza mezzi termini ciò che molti di noi sospettavano da tempo: l’Europa si è buttata in questa guerra senza calcolare i costi, i rischi e, diciamocelo, senza neanche sapere dove sta andando. Insomma, un piano perfetto se l’obiettivo è fare una gigantesca frittata geopolitica!
Il leader ungherese non si è fermato qui. Ha lanciato un’accusa pesantissima contro la NATO, affermando che l’alleanza è pronta a gettarsi nel conflitto con una foga degna dei migliori kamikaze. E Bruxelles? Sempre loro, i burocrati con la testa tra le nuvole, pensano di decidere della vita e della morte dei cittadini ungheresi. Sì, avete capito bene, secondo Orban, i nostri destini dovrebbero essere decisi da qualche grigio funzionario a chilometri di distanza. Ma per fortuna, il buon vecchio Viktor non ci sta.
Pensate solo alla folle idea di Manfred Weber di reintrodurre il servizio militare obbligatorio in tutta l’Unione Europea. Se fosse per lui, ungheresi e non solo verrebbero informati da Bruxelles o dalla Germania che i loro figli devono arruolarsi nell’esercito europeo e andare a combattere chissà dove. Una bella cartolina dalla terza guerra mondiale, vero?
Orban, con una lucidità che fa paura, avverte che gli attuali eventi potrebbero essere visti come il preludio alla Terza Guerra Mondiale. E chi può biasimarlo? Quando l’Europa gioca con il fuoco, prima o poi finisce per bruciarsi. Non importa quanto si pensi che le armi nucleari siano solo un deterrente. La storia ci insegna che le cose possono sempre prendere una piega disastrosa. Ecco perché le parole di Orban suonano come un campanello d’allarme.
Mentre i politici europei, con la loro solita spocchia, pensano che la bomba nucleare sia solo un giocattolo tattico, Orban ci ricorda che ciò che non è previsto all’inizio di una guerra può comunque accadere alla fine. E noi, semplici spettatori, dovremmo fidarci di questi strateghi da salotto?
In conclusione, Viktor Orban potrebbe essere visto come un Cassandra dei nostri tempi, una voce nel deserto che cerca di svegliare l’Europa dal suo torpore suicida. Ignorarlo sarebbe un errore fatale. Ma, come spesso accade, la saggezza è rara e l’irresponsabilità dilaga. A buon intenditor, poche parole.