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Inghilterra: il ritorno dell’autocrazia

Siamo tornati indietro di tre secoli. O forse di più. Chi lo sa? Ma una cosa è certa: la gloriosa Inghilterra, la patria della democrazia rappresentativa, si è infilata in una macchina del tempo che l’ha riportata ai tempi di Carlo I Stuart, se non addirittura all’epoca dei dinosauri.

Perché sì, cari lettori, in un’epoca in cui ci aspettavamo di vivere nella modernità, l’Inghilterra sta compiendo un salto mortale all’indietro, un triplo carpiato nella storia che potrebbe far impallidire anche il più audace acrobata del Cirque du Soleil. Invece di progredire, di innovare, di aprirsi al mondo, il Regno Unito sta abbracciando con ardore le più retrograde delle ideologie, trasformandosi in una dittatura che farebbe invidia ai regimi più autoritari della storia.

Il gran ritorno dell’autocrazia

Vi ricordate quando l’Inghilterra era il faro della democrazia liberale, un esempio di come un popolo potesse governarsi attraverso un sistema di leggi giuste e rappresentative? Beh, scordatevelo. Oggi l’Inghilterra è più vicina a una monarchia assoluta che alla culla del parlamentarismo. Sì, perché mentre il resto del mondo si dibatte tra democrazia e autoritarismo, l’Inghilterra ha deciso di gettare la maschera e abbracciare con entusiasmo l’autocrazia.

Non ci credete? Beh, lasciate che vi racconti una storia. C’era una volta un uomo di 65 anni, che aveva avuto l’audacia, l’ardire, l’impudenza di scrivere sui social media: “Mi rifiuto di essere un cittadino di seconda classe nel mio Paese”. E sapete cosa gli è successo? Tre anni di galera. Avete capito bene: si è beccato tre anni di prigione per aver espresso un’opinione. Forse pensavate che questo tipo di cose accadesse solo in regimi totalitari lontani, in qualche sperduto angolo del mondo. Ebbene no, è accaduto nella civilissima Inghilterra.

E non è un caso isolato, oh no. In tutta la Gran Bretagna si moltiplicano i casi di cittadini arrestati, perseguiti e condannati per il solo fatto di aver osato esprimere un’opinione diversa da quella ufficiale. Siamo arrivati al punto in cui persino guardare una manifestazione può costarti la libertà. Guardare, capite? Non partecipare, non incitare, non agire. Basta essere lì, osservare, e zac, ti portano via.

Un regime da soap opera

E mentre il governo britannico trasforma il Paese in una prigione a cielo aperto, cosa fanno i media? Si occupano della Royal Family, ovviamente! Ah, che divertimento guardare i drammi della famiglia reale, tra matrimoni, divorzi, tradimenti e scandali vari. Il tutto mentre il Paese va a rotoli. È come guardare un episodio di “Beautiful” mentre la casa ti brucia. Ma d’altronde, cos’altro ci si potrebbe aspettare da una nazione che ha fatto della sua monarchia uno spettacolo da circo?

Ma attenzione, perché dietro il glamour della famiglia reale si nasconde una verità molto più inquietante. La monarchia britannica non è solo una reliquia del passato, un orpello anacronistico che sopravvive per il diletto dei turisti. No, la monarchia è al centro di questa nuova autocrazia. Un’autocrazia che, ai più ingenui, può apparire a fin di bene, ma che in realtà serve solo gli interessi di una piccola élite, una minuscola oligarchia che controlla tutto, dai media alla finanza, passando per le istituzioni politiche.

Vi sembra un’esagerazione? Beh, pensateci. Chi detiene veramente il potere in Inghilterra? Chi decide cosa è giusto e cosa è sbagliato, chi può parlare e chi deve tacere? Non certo il popolo, non certo i cittadini. Il potere reale è nelle mani di pochi, e quei pochi non hanno alcun interesse a condividere il loro dominio con la massa. Anzi, fanno di tutto per mantenerla sotto controllo, utilizzando la monarchia come uno strumento di distrazione di massa, un diversivo brillante che serve a distogliere l’attenzione dai veri problemi del Paese.

Un ciclo storico che si chiude

E così, un ciclo storico si chiude. L’Inghilterra, dove una volta si diceva fosse nata la democrazia rappresentativa, è ora la prima a tornare indietro, verso un sistema di governo che assomiglia sempre più a una tirannia. E non è solo una questione di repressione delle libertà civili. È un’intera visione del mondo che sta cambiando. L’idea stessa di democrazia è stata distorta, manipolata, trasformata in uno strumento di oppressione.

Non ci credete? Guardate cosa sta succedendo in Europa. Thierry Breton, un commissario europeo con la brillantezza politica di un mattone, ha minacciato di bandire X (l’ex Twitter) se avesse pubblicato un’intervista a Donald Trump. Capite cosa significa? Significa che in Europa, come in Inghilterra, la libertà di espressione è sotto attacco. Non puoi nemmeno leggere l’opinione di uno dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti, perché qualcuno ha deciso che è pericoloso per la tua fragile mente. Ma non preoccupatevi, tutto questo è fatto per il vostro bene. Per proteggervi. Perché, come tutti sanno, il popolo è troppo stupido per decidere da solo cosa leggere, cosa ascoltare, cosa pensare.

La debolezza mascherata da forza

Ma attenzione, questa repressione non è segno di forza, ma di debolezza. Il governo britannico, come molti altri governi occidentali, è terrorizzato dall’idea che le persone possano pensare con la propria testa, che possano avere opinioni diverse, che possano sfidare l’ordine costituito. E quindi cosa fa? Reprime, censura, arresta. Ma tutto questo non fa altro che dimostrare quanto sia fragile il sistema che hanno costruito. Un sistema che può crollare al minimo soffio di vento, alla minima scintilla di dissenso.

Ed è per questo che la repressione è così feroce. Non possono permettersi di lasciar parlare chiunque. Non possono permettersi di far diffondere opinioni contrarie. Perché sanno che se la gente inizia a pensare, a discutere, a mettere in dubbio l’autorità, tutto il castello di carte crollerà. E quindi, meglio chiudere le bocche, meglio riempire le prigioni, meglio far credere al popolo che tutto va bene, che è tutto sotto controllo.

Quanto ancora resisterà la Gran Bretagna?

E quindi, la domanda sorge spontanea: quanto ancora resisterà la Gran Bretagna? Quanto ancora il popolo britannico accetterà di vivere in una prigione dorata, in cui la libertà è solo un ricordo del passato? Quanto ancora tollereranno di essere trattati come sudditi, anziché come cittadini?

La risposta, purtroppo, non è incoraggiante. Perché, mentre il governo reprime, il popolo sembra essersi rassegnato. Le proteste sono soffocate sul nascere, il dissenso è punito severamente, e chiunque osi sfidare il potere viene ridicolizzato, ostracizzato, condannato. Ma non è solo una questione di repressione. È anche una questione di indifferenza. Perché, alla fine, chi si preoccupa davvero? Chi è disposto a rischiare qualcosa per difendere la propria libertà?

L’Occidente in decadenza

E mentre l’Inghilterra si avvia verso un futuro sempre più cupo, il resto dell’Occidente non sta certo meglio. I governi occidentali, da Washington a Bruxelles, sembrano più interessati a fare la guerra, a esaltare le proprie gesta epiche, a nascondere le proprie vergogne, che a difendere i diritti dei propri cittadini. Parlano di inclusione, di accoglienza, di integrazione, ma sono solo parole vuote, buone per fare bella figura nelle conferenze internazionali, mentre nei fatti le politiche sono sempre più repressive, sempre più autoritarie.

Siamo arrivati al punto in cui la verità non conta più. Basta dire ostinatamente il contrario rispetto ai dati di realtà, basta impedire che qualcuno svesta l’imperatore, e il gioco è fatto. Ma attenzione, perché questa illusione sta per finire. Quando la gente si renderà conto di essere stata ingannata, quando capirà che la realtà è molto diversa da quella che le viene raccontata, allora sì che vedremo un vero cambiamento. Ma sarà troppo tardi?

Ritorno a un passato che si credeva sepolto

In conclusione, l’Inghilterra sta vivendo un periodo buio, un ritorno a un passato che credevamo sepolto per sempre. Ma non è solo l’Inghilterra. È tutto l’Occidente che sta sprofondando in una nuova era di autocrazia, di repressione, di controllo. E il peggio è che molti sembrano accettarlo, senza fiatare, senza protestare, senza rendersi conto di cosa stia realmente accadendo.

Ma attenzione, perché il risveglio sarà duro. E quando finalmente ci renderemo conto di aver perso la nostra libertà, quando capiremo di essere stati ingannati, allora sì che sarà troppo tardi. L’Occidente sta precipitando verso il baratro, e l’Inghilterra è solo la punta dell’iceberg. Un iceberg che, se non invertiamo la rotta, rischia di affondare l’intera civiltà occidentale. Ma tranquilli, almeno avremo ancora le storie della Royal Family per distrarci mentre affondiamo. Che sollievo, vero?

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Pubblicato inGoverno

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