Ma le avete viste? Provocanti, civettuole, intriganti, carezzevoli, suadenti, lusinghiere e difatti qualcuno su Facebook ha messo in bocca a lui il fumetto: giura che mi armerai sempre. Ora si sa che l’uomo in divisa è sempre piaciuto. Basta pensare ai piloti che hanno popolato l’immaginario erotico delle lettrici di Liala, alla sfolgorante uniforme di Vronskij luccicante di bottoni e mostrine che incanta Anna abituata alle meste redingote del marito, all’abuso sfrenato di alamari di quelle degli ussari con sopra la pelliccia slacciata e svolazzante.
Adesso tutto è stato retrocesso, perfino questo: mimetico e camouflage sono stati mutuati dalla moda di strada, fanno parte dell’outfit femminile, ridimensionando la carica marziale e l’appeal virilista, diventato oggetto di sacrosanta denigrazione da parte della cancel culture che approva invece incondizionatamente invio di armi, droni, cingolati, promesse di velivoli farlocchi e spazi aerei.
Ma c’è invece anche oggi un’eccezione confermata da un proliferare di immaginette di leziose signore non più giovanissime, incantate da un gigolò di mezza tacca in maglietta color verde militare cui manca solo l’alone di sudore, magari tinto con lo spray dai suoi scenografi e trovarobe, a avvalorare che il vero maschio ha da puzza’.
Vi ricordate quando femmine e qualche maschio erano certi che società e politica sarebbero virtuosamente cambiate grazie alla presenza nei ruoli dirigenti delle donne, quando si cullavano nell’idea che una volta rotto il soffitto di cristallo tutto sarebbe diventato più umano, domestico e pacifico per via di quel loro “portato” derivante dalla missione data loro di trasmissione di valori sani, buoni e belli, dalla loro indole innata e dai loro messaggi e codici genetici inclini a accoglienza, solidarietà, gentilezza, attenzione. Beh eccole qua a esprimere queste qualità in ammirazione del guitto in maglietta, immortalate a accarezzarlo, stropicciarlo provocantemente, tra ammicchi e risatine strizzatine d’occhio e cenni d’intesa complice.
Eccole qua, le avete viste, due carnefici donna e un attore di mezzatacca, più o meno maschio, strafatto, cinico, sanguinario, che hanno trovato quella intesa che sulla stampa femminile viene considerata una competente irrinunciabile della coppia, la complicità una volta appunto e giustamente facente parte delle consuetudini e degli atteggiamenti delle cosche mafiose e delle organizzazioni criminali, una che se lo strofina come fosse la lampada di Aladino che realizza di desiderio di essere accreditata nel contesto dei Grandi, l’altra che tra una tastatina e l’altra lo aiuta a piegare la bandiera Ue/Nato manco fosse un lenzuolo fresco di bucato e mondo da ogni peccato.
Per anni vi hanno raccontato che l’Ue, quella che seminava terrore e morte nei modi del nuovo colonialismo dell’impero anche nel cuore del continente, garantiva la pace e assicurava benessere. Per anni vi hanno raccontato che questo stile di vita fosse il migliore, che a ogni costo doveva essere esportato e imposto anche con la forza. Per anni vi hanno raccontato il ricambio di una classe dirigente spregiudicata, inetta, incapace e impotente sarebbe stato favorito da gente nuova, uomini e donne di una società civile intesa a incarnare l’interesse generale. Bastava lasciarli fare e ci avrebbero pensato loro e difatti li avete lasciati fare e adesso siamo nelle loro mani con le unghie ben laccate, che grondano sangue.