La struttura avrà una superficie destinata alla coltivazione di 500 mila metri quadrati, l’equivalente di circa 86 campi da calcio
Il futuro della cannabis in California ruota tutt’intorno ad una serra gigantesca. Una scommessa, un azzardo fatto da Graham Farrar, presidente e co-fondatore di Glass House Farm, una serra da 500 mila metri quadrati per la sua produzione, l’equivalente di circa 86 campi da calcio, il secondo più grande complesso di serre negli Stati Uniti, il più grande per la cannabis.
Farrar ha un solo obiettivo in testa: creare un business nazionale della cannabis, anche se il prodotto, sebbene legale nella Repubblica della California, rimane illegale in tutti gli Stati Uniti d’America. Lui confessa: “Ho la capacità, quando sarà, di produrre su scala nazionale la migliore cannabis del mondo”. “E quando accadrà”, ha aggiunto, parlando della legalizzazione su scala nazionale, “questa fattoria da molto grande diventerà troppo piccola”. Nel senso che da quando gli elettori californiani hanno approvato sei anni fa la legalizzazione della cannabis per uso ricreativo, “è emerso un mercato molto regolamentato, con un miscuglio di regole stabilite principalmente dalle 58 contee e centinaia di città dello Stato”, con vincitori e vinti tra i circa 8.000 coltivatori californiani autorizzati.
Nel frattempo, il governo ricava oggi più di 1 miliardo di dollari l’anno in entrate fiscali dalla cannabis per un’industria da circa 5 miliardi. Sottolinea il Washington Post: “I piccoli coltivatori hanno preso una batosta. Senza i prestiti bancari, molti di loro non sono stati in grado di pagare le tasse sui permessi richiesti per esser legali o far fronte a un eccesso d’offerta nel mercato della marijuana”. Molti altri non si sono mai presi la briga di venire alla luce, così si stima che circa i due terzi del mercato della cannabis in California, il più grande della nazione, sia un “mercato nero”.
Tra i circa 8.000 coltivatori californiani autorizzati, i vincitori della scommessa sono proprio i grandi coltivatori come Glass House, che possiede anche due serre di cannabis più piccole al nord, a Carpinteria, dove in tutto si producono circa 130 tonnellate di cannabis all’anno. L’azienda è tuttavia riuscita a ottenere sia le licenze di coltivazione sia di vendita al dettaglio, che grandi e piccoli agricoltori ritengono però essere troppo poche. La prossima evoluzione del mercato ruota tutt’intorno alla possibilità di vendere l’erba della California oltre i confini statali, prima nelle vicinanze, poi a livello nazionale.
E il processo legale per poterlo fare si è recentemente messo in moto con una forte accelerazione. La scommessa della grande serra ideata da Graham Farrar è tutta qui e si muove lungo l’orizzonte dell’apertura del mercato della legalizzazione.
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