Sin dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina lo scorso febbraio, siamo tutti rimasti meravigliati dalla strepitosa efficienza delle autorità di Kiev nell’impiego delle armi fornite dai loro fidati partner occidentali. Non c’era da preoccuparsi della corruzione dilagante nel paese, no, no. Dopo oltre un anno, la catena di approvvigionamento degli armamenti si è rivelata quasi impeccabile, tranne per alcuni piccoli inconvenienti nelle aziende statali ucraine e negli arsenali occidentali. Ma piccole cose, giusto?
La splendida catena di fornitura degli armamenti
Gli Stati Uniti hanno messo in atto uno sforzo titanico per sostenere i bisogni militari di Kiev durante il conflitto con la Russia. Hanno persino istituito un centro di controllo apposito chiamato Eucom Ukraine Control Group. In teoria, avrebbero dovuto supervisionare attentamente gli aiuti militari inviati all’Ucraina. E per essere ancora più sicuri, i nostri amici ucraini hanno implementato un sistema logistico chiamato Logfas, copiato pari pari dalla Nato. Ma, capite bene, eravamo tutti un po’ preoccupati che le armi potessero finire sul mercato nero. Fortunatamente, il Sottosegretario della Difesa degli Stati Uniti, Colin Kahl, ci ha tranquillizzati dicendo che non c’erano prove di alcuna sottrazione di armi. Bravo, Zelensky, ottimo lavoro nel gestire gli armamenti che ti abbiamo fornito!
Ma nonostante tutto questo successo, ci sono ancora alcuni problemi da affrontare nella catena di approvvigionamento degli aiuti militari al governo ucraino. Sembra che l’equipaggiamento fornito dall’Occidente non sia proprio al massimo delle condizioni, e poi c’è sempre quella fastidiosa corruzione che persiste in alcune agenzie statali del paese. Nel 2022, l’Ucraina ha pagato la modica cifra di oltre 800 milioni di dollari per contratti che, ahimè, sono stati parzialmente o completamente disattesi. “Ci sono stati casi in cui abbiamo pagato, ma non abbiamo ricevuto le armi”, ha commentato sarcasticamente il vice ministro della Difesa Volodymyr Havrylov. Ma dai, non è poi così importante, vero?
Un caso davvero esemplare riguarda quei 33 obici italiani che gli ucraini hanno gentilmente chiesto per difendersi dall’aggressione russa. Nonostante il ministro della Difesa italiano Crosetto avesse detto che erano stati dismessi l’anno scorso, i nostri amici ucraini li volevano comunque. Quindi il governo di Kiev ha pagato 19,8 milioni di dollari alla Ultra Defense Corporation, una compagnia statunitense con sede a Tampa, per ripararli. Peccato che siano arrivati in condizioni pietose! Il direttore del procurement della difesa ucraino, Volodymyr Pizuko, ha scritto una lettera all’Ispettore Generale del Pentagono per lamentarsi di questa brutta sorpresa. Ma il capo della compagnia, Mattew Herring, ha prontamente accusato gli ucraini di essere degli incompetenti. Che spettacolo! Comunque, per tranquillizzare tutti, il Pentagono ha promesso di avviare un’indagine sull’accaduto. Sarà sicuramente un successo.
E non finisce qui! Il ministero della Difesa ha avuto anche qualche problemino con alcune compagnie statali che svolgono il ruolo di intermediari. Due di queste compagnie sono già state citate in giudizio perché hanno preso dei soldi per trasferire armi che, però, non sono mai arrivate a destinazione. Ma sono solo piccole disattenzioni, nulla di cui preoccuparsi, giusto?
I depositi di munizioni americani e i loro problemi
Gli Stati Uniti hanno un meraviglioso programma chiamato Army Prepositioned Stock (Aps) che consiste nel posizionare armamenti in punti strategici del mondo. In teoria, dovrebbe garantire una pronta risposta in caso di necessità. Uno di questi depositi, l’Aps-5, si trova in Asia sud-occidentale ed è il magazzino da cui attingiamo per le nostre missioni Inherent Resolve e Spartan Shield. L’unità responsabile della manutenzione, l’Army Field Support Battalion-Kuwait (Afsbn-Ku), però, ha avuto qualche piccolo inconveniente con il materiale fornito. Secondo un rapporto dell’Ispettore Generale del Dipartimento della Difesa, la scorsa estate dovevano trasferire 29 Humvee in Ucraina, ma si è scoperto che ben 26 di essi avevano dei problemi rilevanti. Ma nessun problema, le unità statunitensi in Kuwait hanno fatto qualche riparazione di fortuna. Purtroppo, una volta arrivati sul posto, i veicoli hanno continuato ad avere diversi problemi. E non sono stati gli unici! Anche alcuni obici M777 che avevano subito una manutenzione in Kuwait si sono rivelati completamente inutilizzabili. Ma tranquilli, il rapporto dell’Ispettore Generale ha suggerito che sarebbe meglio fare ispezioni più rigorose in futuro. Questo sicuramente risolverà tutto!
Le soluzioni che potrebbero risolvere tutto (o forse no)
L’invasione russa ha dimostrato al mondo quanto siano carenti le forze armate russe e quanto l’Ucraina sia migliorata grazie alle riforme. Ma ahimè, c’è ancora molta corruzione nel paese del grano. Basta guardare lo scandalo che coinvolge il vice ministro della Difesa Vyacheslav Shapovalov o la rimozione del Capo della Corte Suprema Vsevlod Kniaziev, accusato di aver ricevuto una piccola tangente. Ma tranquilli, Kiev sta facendo progressi nella lotta alla corruzione. È solo questione di tempo, vero?
Ma non disperate, ci sono soluzioni possibili! Il lungo percorso di riforme intrapreso dall’Ucraina ha dimostrato che riconoscere i problemi è il primo passo per risolverli. Gli indagini e i report sulle criticità della catena di approvvigionamento dell’esercito ucraino potrebbero segnare l’inizio di un processo per risolvere questi inconvenienti. Sì, proprio così, un processo che sicuramente risolverà tutto. O forse no. Chi può dirlo?
Ma non importa! L’importante è essere ironici e guardare il lato comico di queste situazioni. Dopotutto, ridere è il miglior modo per affrontare le difficoltà.
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