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Ah, Roberto Saviano, quella lumaca in cerca di sale, sempre pronto a offrire il suo prezioso giudizio su ogni argomento sotto il sole e anche sopra, con una straordinaria abilità di legare le cose più disparate come fossero tutte trame di un unico sinistro romanzo. E cosa ci regala oggi, miei cari? Il lutto nazionale per l’orsa Amarena diventa l’occasione d’oro per l’inesauribile Saviano di prendere di mira, ancora una volta, la Lega e la sua politica sulla legittima difesa. È un talento raro, vi dico, poter collegare la morte di un’orsa marsicana con la questione della legittima difesa in Italia. Saviano è un vero alchimista del pensiero critico!

“È entrata nella mia proprietà ho avuto paura e ho sparato” – scrive il Saviano su chissà quale piattaforma di illuminazione collettiva. L’uomo ha ucciso un’orsa che da anni passeggiava per Sebastiano dei Marsi senza mai sfoderare un artiglio. Ah, ma per Saviano, questo non è semplicemente un episodio tragico. È un manifesto, un caso studio sull’ideologia politica moderna.

Vedete, l’uomo che ha sparato all’orsa ha evidentemente letto la summa teologica della legittima difesa, perché altrimenti come avrebbe potuto fare una cosa del genere? È ovvio che siamo stati tutti condizionati dal dibattito pubblico su quando sia legittima la legittima difesa. Così come è ovvio che la violenza punitiva fai-da-te contro il mondo animale è un atto grottesco che, come Saviano suggerisce, non può essere separato da questa nefasta ideologia. L’assassino dell’orsa ha reso la sua proprietà una sorta di fortezza inattaccabile, una citazione vivente della retorica sulla legittima difesa. Ecco! Qui Saviano ci guida direttamente al cuore della questione con la finezza di un chirurgo.

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Ma aspettate, il nostro instancabile esploratore della condizione umana ha ancora altro da dire: “Lo ha dichiarato lui stesso: “È stato un atto impulsivo, istintivo””, ci informa Saviano. Perché, vedete, è stata instillata in noi la nefasta idea che dovremmo difenderci a tutti i costi. Quindi, per chi entra nella mia proprietà, il mio primo impulso sarà sparare. Un vero e proprio “D’istinto!”, come recita l’antico canto delle sirene della Lega. L’orsa cercava solo cibo e acqua, ma povera Amarena, si è fidata dell’essere vivente più crudele del pianeta, l’uomo.

Davvero, cosa faremmo senza l’acume di Saviano per collegare tutti questi punti? Da un’orsa a un dibattito sulla legittima difesa, il nostro eroe ci guida con mano sicura attraverso la selva oscura dell’umanità contemporanea. Un vero faro nel buio, sempre pronto a illuminarci con la sua brillantezza.

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