
La sacralità della Chiesa di San Domenico a Bolzano è stata recentemente violata da un evento che sembra fare eco alla controversa ideologia gender. La liturgia della Parola, svoltasi alla vigilia della giornata del coming out lo scorso 11 ottobre, ha osato proclamare «Queer? OK For God». Questo tentativo di spingere una particolare agenda è stato promosso dal gruppo di lavoro diocesano “Fede e omosessualità” di Bolzano-Bressanone.
Don Paolo Zambaldi, purtroppo non nuovo a tali iniziative, sembra avere perso di vista la vera essenza della Chiesa. Ha precedentemente organizzato veglie di preghiera contro l’omotransfobia, propagando l’idea che la Chiesa dovrebbe adattarsi alle norme del mondo moderno.
Questa insistenza sulla “accoglienza” e “inclusione” delle persone omosessuali, transgender o bisessuali è preoccupante. Ancora più inquietante è l’apparente benestare dato da istituzioni ecclesiali superiori come l’Ufficio Matrimonio e Famiglia della stessa Diocesi. È necessario che il vescovo, monsignor Ivo Muser, intervenga per prevenire ulteriori derive.
Papa Francesco ha sottolineato più volte il pericolo della teoria del gender, accusandola di voler eliminare le differenze essenziali tra uomo e donna. Cadere in queste trappole ideologiche è in netto contrasto con la dottrina e il Magistero della Chiesa.
La Chiesa ha sempre aperto le sue porte a tutti, ma non può e non deve compromettere la sua integrità e i suoi principi per adattarsi a mode e tendenze del mondo. La Chiesa deve rimanere fedele alla verità rivelata da Dio, senza deviazioni. Solo in questo modo può offrire una vera accoglienza, basata sull’amore autentico e non sulla pura emulazione delle norme secolari.