Nell’ultimo anno, l’aumento dei casi di tumore, soprattutto tra i giovani, è diventato un fenomeno evidente e preoccupante. Numerose ipotesi sono state proposte per spiegare questo incremento, tra cui l’impatto del global warming, la riduzione degli screening durante la pandemia di COVID-19, un ipotetico invecchiamento precoce e, recentemente, le polemiche riguardanti i vaccini a mRNA. In questo articolo, Paolo Gulisano (medico, specializzato in Igiene, Epidemiologia e Medicina Preventiva, nonché cultore di Storia della Medicina) esamina queste teorie, ponendo particolare attenzione a uno studio giapponese che ha suggerito un possibile legame tra i vaccini a mRNA e l’aumento dei decessi per tumore.
Il global warming e la salute: una connessione speculativa?
Il cosiddetto global warming, pomposa espressione anglofona che sta per riscaldamento globale, è frequentemente citato come causa di svariate malattie, inclusi i tumori. Tuttavia, la relazione diretta tra l’aumento delle temperature e la crescita dei casi di cancro rimane oggetto di dibattito.
Nonostante il riscaldamento globale sia una realtà scientificamente supportata, le evidenze che lo collegano direttamente all’incidenza del cancro sono ancora deboli. Gli studi in questo campo sono limitati e non definitivi, rendendo questa correlazione più una speculazione che una certezza scientifica. Inoltre, mentre è vero che il cambiamento climatico può influenzare indirettamente la salute umana attraverso la qualità dell’aria, l’accesso all’acqua potabile e la sicurezza alimentare, stabilire un nesso causale diretto con il cancro richiede ulteriori ricerche.
La riduzione degli screening durante la pandemia
La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto devastante sugli screening oncologici. I lockdown e la paura del contagio hanno significativamente ridotto la frequenza degli esami di routine, portando a ritardi, spesso fatali, nelle diagnosi.
Questo fenomeno ha un impatto diretto sull’aumento dei casi di tumore, in quanto molti tumori non diagnosticati tempestivamente possono progredire a stadi più avanzati, più difficili da trattare. Negli Stati Uniti, ad esempio, il cancro del colon, precedentemente la quarta causa di morte tra uomini e donne giovani in oncologia, è ora la principale tra gli uomini e la seconda tra le donne. Questa escalation sottolinea l’importanza cruciale degli screening regolari, che sono stati assai trascurati durante la crisi sanitaria da Covid.
Invecchiamento precoce: una nuova teoria emergente
Alcuni scienziati suggeriscono che un fenomeno di “invecchiamento precoce” possa essere responsabile dell’aumento dei tumori tra persone al di sotto dei 55 anni. I tumori si originano da danni cellulari che si accumulano nel tempo, con mutazioni non adeguatamente riparate dal sistema immunitario. Se questi danni si verificano più rapidamente, ciò potrebbe spiegare l’aumento dei casi di cancro a un’età più giovane.
Tuttavia, le cause di questo presunto invecchiamento biologico restano sconosciute. Il presidente eletto dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Massimo Di Maio, ipotizza che le cause possano essere ricercate negli stili di vita non salutari, come fumo, cattiva alimentazione, sedentarietà e obesità. Questi fattori sono stati presenti per decenni, ma solo ora sembrano manifestarsi con un aumento significativo dei tumori, suggerendo un cambiamento nei fattori di rischio o nella loro interazione con il corpo umano.
Lo studio giapponese e i vaccini mRNA
Recentemente, uno studio giapponese ha sollevato preoccupazioni riguardo a un possibile collegamento tra i vaccini a mRNA e un aumento dei decessi per tumore. Pubblicato sulla rivista Cureus, lo studio ha analizzato i tassi di mortalità per cancro dal 2020 al 2022, notando un aumento significativo dei decessi dopo l’amministrazione della terza dose del vaccino.
Questi risultati sono stati particolarmente evidenti per alcuni tipi di cancro, come quello ovarico, la leucemia, il cancro alla prostata, e altri. Gli autori dello studio suggeriscono che la soppressione delle risposte all’interferone di tipo I, cruciale per l’immunosorveglianza contro il cancro, possa essere stata influenzata dalla vaccinazione a mRNA. Questa scoperta richiede ulteriori indagini e studi per confermare queste osservazioni e comprendere meglio i meccanismi alla base di questi effetti.
L’aumento dei tumori è un fenomeno complesso con molteplici fattori contribuenti. Mentre alcune teorie rimangono speculazioni, altre, come l’impatto della pandemia sugli screening e i potenziali effetti dei vaccini a mRNA, meritano ulteriori indagini. È fondamentale che la comunità scientifica continui a esplorare tutte le possibili cause per formulare strategie efficaci di prevenzione e trattamento del cancro, proteggendo così la salute pubblica in un contesto globale in rapido cambiamento.
Sii il primo a commentare