Le femministe contemporanee si riempiono la bocca di parole altisonanti: “libertà”, “autodeterminazione”, “diritti”. Ma quando si tratta di passare ai fatti, ecco che il femminismo si trasforma in una questione di comode poltrone e selfie ben posati per Instagram. L’indignazione selettiva Prendiamo, per esempio, le recenti contestazioni alla ministra Eugenia…
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