
All’inizio incuriosiva il vorticare di contrastanti notizie intorno a un cardinale, agli affari immobiliari, alle imprese malfamate e al contorno nel quale ben figura persino un segretissimo agente italiano e notissimo ladrone. Dopo mesi di queste zuppe rancide, più d’un lettore e numerosi credenti non ne possono più delle chiese e dei conventi trasformati in alberghi prima e ristoranti, poi in bordelli però decorati di mosaici, infine avviati verso un caos incontrollabile, col massimo responsabile impedito ad andarsene, altrimenti troverebbe la Guardia di Finanza ad attenderlo, a chiedergli conto di che cosa ha firmato, mentr’era circondato da efebi, pedofili, simoniaci, ladri, violentatori, assicurando tuttavia di voler fare pulizia.
Chi osservi questo Vaticano con occhio limpido vede volgari microborghesucci sfuggiti alla fabbrica, all’agricoltura e ai lavori servili, invece impiegati al di sopra delle proprie possibilità e dei meriti effettivi, ignoranti a sferrarsi calci l’un l’altro, come naufraghi in procinto d’affogare, aggrappati a contendersi la stessa minuscola barchetta, illudendosi d’agguantare la Chiesa e, attraverso di Essa, dominare sui miliardi di fedeli e sui miliardi “dei” fedeli sparsi per il mondo. Questi miserrimi demoni, scalcianti e vocianti, forniscono le munizioni più efficaci ai pagani, ai veri eterni nemici della Chiesa.
L’interminabile funerale dell’antipapa dice al mondo chi e come s’oppone all’ordine naturale delle cose per sottomettere gli uomini, strappandoli alla Fede e alla Chiesa, negando loro la civiltà cattolica. Satana esiste e crede tuttavia in Dio. Egli sa che la Fede è immortale, i suoi servi dunque non possono altro che fornirgli altri servi. Mentre la Chiesa rimane immortale come la Fede, i fedeli sono tentati d’allontanarsene grazie ai servi di satana e dei pagani. Quest’ultimi tutt’al più s’approprieranno del Vaticano, già adattatosi a residenza abituale di satana, invertendo il significato delle parole e sovvertendo i valori e i diritti fondamentali, insieme ai pagani. Si prendano pure il Vaticano, potrebbe essere un bene per la Fede e per la Chiesa. Si prendano tutti i preti spretati ma smettano di diffondere menzogne.
I pagani marciatori in coda all’antipapa definiscono “barbara” l’impiccagione d’una spia col loro passaporto. E staccare la spina ai bambini malati perché hanno il passaporto dell’antipapa? Cos’è? Un atto d’amorosa civiltà?
Tuonano contro la polizia religiosa che bastona, violenta, uccide e priva gli oppositori del lavoro. Arrestare, torturare, isolare, privare del lavoro chi prega per strada e, orrore, davanti a un abortificio, che cos’è? Una nuova carità?
I pagani invocano la civiltà, i valori della civiltà portata loro dal cristianesimo, per difendere i diritti di chi è perseguitato per le sue tendenze sessuali. E sottoporre i bambini alle chirurgie e alle chimiche per la transizione verso un altro sesso in che cosa differisce dagli orrori nei lager?
Il potere nemico della Chiesa mente per dominare, non da oggi.
«Mentre i giudici non riusciranno a mettersi d’accordo fra loro e litigheranno per qualcosa di semplice, mettendo in dubbio una verità manifesta, il re potrà approfittarne per interpretare la legge secondo il proprio tornaconto. Quelli, per paura o vergogna, non s’opporranno al suo giudizio. In questo modo, alla fine, il tribunale accetterà baldanzoso la sentenza. Infatti chi sta dalla parte del re non manca di buoni pretesti. Gli basterebbe avere dalla sua l’equità, o le nude parole della legge o un’interpretazione stiracchiata della stessa, oppure ciò che per un buon giudice ha più valore di qualsiasi legge e cioè l’indiscutibile prerogativa regale. Per concludere tutti concordano con il ricco Crasso nel dire che non c’è ricchezza bastante a un sovrano cui spetta di mantenere un esercito. Inoltre credono che un re, anche se lo volesse, non potrebbe far nulla d’ingiusto perché tutte le proprietà degli uomini, persino le loro persone, appartengono a lui e i sudditi devono essergli grati se possiedono alcunché; che proprio nell’interesse della corona il sovrano deve far sì che il popolo possieda poco o niente, perché così non s’esalta per la troppa ricchezza e libertà, cose che laddove esistono in abbondanza spingono gli uomini a non sopportare pazientemente leggi dure e ingiuste mentre, d’altro canto, la povertà e il bisogno controllano gli animi più fieri e scoraggiano le ribellioni»[1]. Così scrisse Tommaso Moro, prima d’essere decapitato dall’antipapa antenato degli antipapa susseguitisi da cinque secoli fa.
Gli orrori dei pagani si compiono mentre invocano l’energia sostenibile e il cibo naturale, coltivando l’orto. Mentre i sicofanti denunciano lo sfruttamento dei minerali e promuovono il culto della dea natura, i loro patrizi pretendono di appropriarsi delle miniere altrui e servire insetti al popolo. Quanto differisce tutto questo dalla barbarie e dalla violenza del potere che perseguita l’uomo dalla morte di Abele? Quanto differisce questo dalle zuppe rancide nei lager, dalle ciotole maleodoranti nella suburra? Secondo i pagani il vino fa male, la marjuana e i vermi fanno bene, non a loro, al popolo. I pagani stanno costruendo le ghigliottine su cui saliranno in fila, prima di poter decapitare la Chiesa. Cristo Vince, quando occorre anche con la forza.