Basta! È il grido unanime della Camera, che ha deciso di usare il pugno duro contro la violenza sugli insegnanti, quei valorosi che ogni giorno s’affacciano in trincea, nelle nostre aule, per educare le future generazioni. Un chiaro segnale, un’ancora di salvezza in mare tempestoso, lanciato da Montecitorio con ben 150 voti favorevoli. E, notate bene, nessun contrario! Solo un nutrito gruppo di “neutri”, di quelli che preferiscono guardare dalla finestra, si è astenuto.
L’ardore di Rossano Sasso, esponente della Lega, ha portato alla luce una proposta di legge in cui si riconosce l’urgenza di tutelare i nostri docenti, spesso bersagliati da atti di bullismo e violenza. L’idea è chiara: creare un Osservatorio nazionale presso il Ministero dell’Istruzione, una sorta di “guardiano” che tenga d’occhio le insidie e suggerisca le manovre giuste per rimettere ordine nel caos.
Non solo: a dicembre avremo una giornata dedicata, una data in cui tutti – e sottolineo tutti – dovremo fermarci e riflettere. Il 15 dicembre diventerà un faro, un momento di sensibilizzazione contro il crescente fenomeno delle violenze sui docenti.
Ma il bello deve ancora venire. Chi osa sferrare un pugno, o proferire una parola di troppo contro chi lavora nelle nostre scuole, dovrà pensare due volte. Il codice penale si fa più severo, con pene aggravate fino a un terzo per chi attenta all’integrità dei nostri insegnanti. E attenzione, genitori indisciplinati! Se avete in mente di sfogarvi sulla figura docente, preparatevi a ricevere una pena salata.
Ora la palla passa al Senato. E speriamo che anche lì prevalga il buon senso, affinché questa legge diventi un baluardo di protezione per chi ha scelto una delle professioni più nobili e ardue.