Riforma del Conclave: manovra politica vaticana o mera speculazione mediatica?
L’articolo del 4 novembre 2023 sul sito The Pillar, riguardante una presunta riforma del conclave, ha scatenato un fiume di polemiche e smentite. Secondo Il Sismografo e Aldo Maria Valli, una rivoluzione sarebbe in corso nei sacri corridoi del Vaticano, una notizia prontamente negata dalla sala stampa vaticana e dal cardinale Gianfranco Ghirlanda. Ma, davvero, cosa bolle in pentola? E quali pericoli celerebbe una simile riforma, se fosse confermata?
La giornalista Diane Montagna, dal Remnant, ha rivelato che Papa Francesco, insieme al cardinale Ghirlanda, starebbe esaminando un documento per riformare il conclave, escludendo cardinali ultraottantenni e apportando cambiamenti radicali alle regole dell’elezione papale. Sarebbe previsto addirittura il coinvolgimento di laici, religiosi e religiose nel collegio elettorale. Aldo Maria Valli suggerisce che ciò darebbe ai cardinali elettori, nominati da Francesco, il 75% dei voti, con il restante 25% assegnato a laici e religiosi scelti dal Papa stesso. Questa strategia, secondo alcuni, potrebbe predeterminare l’esito dell’elezione, trasformando il conclave in una sorta di sinodo, con echi di gerrymandering vaticano.
Eppure, il 5 novembre, la sala stampa vaticana ha categoricamente smentito queste voci, seguita da Ghirlanda che ha etichettato tali informazioni come “assolutamente false”. Ma è possibile che Ghirlanda sia realmente all’oscuro di tali piani, o sta piuttosto negando l’inevitabile? Dato il suo passato con Papa Francesco e il suo ruolo chiave nella stesura di Prædicate Evangelium, il documento di riforma della curia romana, Ghirlanda sembra essere l’uomo adatto per guidare una tale riforma. Inoltre, le sue posizioni innovative, come quella espressa nel 2022 sulla fonte del potere di governo nella Chiesa, suggeriscono un atteggiamento tutt’altro che ingenuo.
In sintesi, mentre il Vaticano smentisce, gli indizi suggeriscono che una riforma del conclave potrebbe non essere un’idea così lontana dalla realtà. Tuttavia, senza conferme ufficiali, queste affermazioni rimangono nel regno delle speculazioni, alimentando controversie e dibattiti su quello che potrebbe essere un cambiamento storico nella Chiesa Cattolica o semplicemente un clamoroso fraintendimento mediatico.