Franz Beckenbauer, soprannominato il ‘kaiser’ del calcio tedesco per la sua leggerezza ed eleganza, è deceduto ieri, domenica 7 gennaio, all’età di 78 anni. La sua famiglia ha comunicato la notizia, chiedendo di rispettare il lutto in silenzio. Beckenbauer, leggenda del calcio e tra i migliori difensori di sempre, ha vinto due volte il Pallone d’oro nel 1972 e nel 1974. Incluso da Pelè nella lista ‘Fifa 100’ dei più grandi calciatori viventi nel 2004, Beckenbauer ha lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio.
Nato l’11 settembre 1945 a Monaco di Baviera, Beckenbauer ha iniziato la sua carriera giovanile al Bayern Monaco a 13 anni, debuttando in nazionale a 20. Con il Bayern, ha collezionato 433 presenze da professionista tra il 1964 e il 1977, vincendo quattro campionati tedeschi, tre Coppe dei Campioni, quattro Coppe di Germania e una Coppa delle Coppe. Dopo il Bayern, ha giocato per i New York Cosmos (1977-1980) e l’Amburgo (1980-1982), vincendo ulteriori campionati.
La sua carriera in nazionale è stata altrettanto gloriosa, partecipando a tre Mondiali e vincendo quello del 1974. Beckenbauer ha anche vinto l’Europeo nel 1972 con la Germania Ovest.
Dopo la carriera da giocatore, Beckenbauer si è affermato come allenatore, guidando la Germania Ovest al successo nel Mondiale del 1990 e vincendo titoli con l’Olympique Marsiglia e il Bayern Monaco. Come dirigente, ha presieduto il comitato organizzatore dei Mondiali 2006 in Germania, un periodo segnato da accuse di pagamenti illeciti, dalle quali è stato successivamente scagionato. Ha ricoperto anche il ruolo di presidente e presidente onorario del Bayern Monaco.
Negli ultimi anni, Beckenbauer si era ritirato dalla vita pubblica a causa di problemi di salute. La sua scomparsa segna la fine di un’era nel calcio mondiale, lasciando un’eredità di eccellenza sportiva e leadership.
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