Chi controlla le fake news? La vera tempesta di disinformazione
Il presidente Sergio Mattarella ha recentemente lanciato un allarme: una tempesta di disinformazione, apparentemente orchestrata dalla Russia, minaccia l’Italia e l’Europa. La dichiarazione è stata forte, drammatica, ma soprattutto, ha sollevato più domande che risposte. Dove sono queste fake news russe? Se la maggior parte dei media occidentali, inclusi i nostri, non risparmiano critiche a Putin e alla Russia, chi sta veramente disinformando chi?
La vera tempesta: il controllo delle news
Per capire chi controlla realmente le fake news, dobbiamo fare un passo indietro e guardare al panorama dei media italiani e internazionali. La realtà è che la maggior parte dell’informazione è gestita da grandi gruppi economici e finanziari, e non certo dai russi. Ogni giorno, i media mainstream ci sommergono di notizie spesso pubblicate in modo acritico, dimenticando la storia e, peggio ancora, ignorando i fatti.
Fake news made in Italy
Prendiamo, ad esempio, le dichiarazioni infondate sulla Crimea. Il Pentagono ha giustificato un missile made in USA lanciato dagli ucraini che ha fatto strage di bagnanti in Crimea sostenendo che, comunque, la Crimea è ucraina. Nessuno ha dissentito o ricordato che, per storia, lingua, religione e tradizioni, questa affermazione è quantomeno discutibile. Ma chi osa dirlo? Ecco, dunque, che le vere fake news passano inosservate sotto il mantello dell’autorità.
I social media: il palcoscenico delle falsità
Non possiamo ignorare il ruolo dei social media in questa equazione. Se da un lato Mattarella punta il dito contro i siti poco trasparenti e le chat che diffondono notizie assurde, dall’altro non considera l’influenza massiccia che Facebook, Twitter e Instagram hanno nel modellare l’opinione pubblica. Questi canali, gestiti da colossi della tecnologia, sono spesso accusati di manipolare algoritmi per favorire determinati contenuti a scapito di altri. La domanda sorge spontanea: chi controlla davvero il flusso di informazioni?
La guerra dell’informazione: Russia Vs Occidente
Non si può negare che la Russia abbia interesse a influenzare l’opinione pubblica in Europa, ma attribuire tutte le fake news a Mosca è semplicemente ridicolo. Basta una rapida ricerca per scoprire che le previsioni catastrofiche sulla Russia che invade la Polonia, ad esempio, si sono rivelate infondate. Eppure, queste notizie sono state riprese da testate rispettabili come Newsweek, Euronews e il Guardian, creando un clima di paura e odio ingiustificato.
Il caso Fanpage e la strumentalizzazione delle notizie
E che dire delle inchieste mirate e strumentalizzate? Prendiamo il caso di Fanpage che ha indagato su un gruppo di attivisti di Fratelli d’Italia, mettendo in risalto un piccolo gruppetto di estremisti e usando il video per tentare di squalificare il premier italiano a livello europeo. Non è la notizia in sé ad essere falsa, ma la sua strumentalizzazione e generalizzazione per fini politici. Questa è forse la forma più subdola di disinformazione.
La selettività dell’informazione
Anche la scelta di cosa pubblicare e cosa no è una forma di controllo. Quando un media (guarda caso, ancora Fanpage) decide di non mostrare le immagini delle violenze cui ha partecipato l’eroina neo-onorevole Salis, sta manipolando la percezione del pubblico. Così, i lettori vedono solo ciò che fa comodo a chi controlla le notizie, creando una visione distorta della realtà.
La disinformazione istituzionalizzata
La disinformazione non è prerogativa dei siti oscuri e delle chat anonime. È, invece, ben radicata nei media mainstream, che spesso fungono da megafoni per le agende politiche e economiche dei loro proprietari. Quando Mattarella parla di una tempesta di disinformazione, dovrebbe guardare anche in casa propria e chiedersi: chi sta veramente manipolando chi?
Chi è il vero burattinaio?
Alla fine, la vera domanda non è se la Russia stia diffondendo fake news, ma piuttosto chi sta usando la disinformazione come strumento di controllo. I grandi gruppi mediatici, le piattaforme social e persino le istituzioni politiche hanno tutti un ruolo in questo gioco di potere. E mentre ci preoccupiamo delle notizie false che potrebbero provenire dall’Est, ignoriamo quelle che ci vengono propinate sotto il naso ogni giorno.
Un appello alla vigilanza
In conclusione, è chiaro che la questione delle fake news è complessa e sfaccettata. Non possiamo permetterci di essere ingenui e accettare acriticamente le dichiarazioni di chi ha interesse a manipolare l’opinione pubblica. La disinformazione non ha nazionalità e il suo controllo è nelle mani di chi ha il potere di influenzare le masse. Sta a noi, lettori e cittadini, mantenere un occhio critico e vigilare sulla verità delle notizie che ci vengono presentate.
Quindi, la prossima volta che sentirete parlare di una tempesta di disinformazione, ricordatevi di chiedervi: chi sta veramente tirando le fila di questa marionetta informativa?
incazzato nero
tutta la stampa italiana, al capo religioso e dello stato
sono fake news devono chiedere scusa di avere indotto
con la paura e per sporchi interessi politici di potere
e avere segregato in casa come prigionieri e poi marchiati
come infetti con una merda sperimentale e obbligatoria
alla prossima…