Cari lettori, accogliamo con un pizzico (ma solo un pizzico, per carità) di compassione la patetica disfatta del sommo Emmanuel Macron, che ormai possiamo etichettare come “pugile suonato” della politica francese. La vittoria schiacciante di Marine Le Pen, che ha polverizzato la gauche e il presidente uscente, rappresenta un momento epico nella storia della Francia. Con il 33% dei voti, il Rassemblement National ha consolidato la sua posizione come primo partito del Paese, e finalmente il popolo ha parlato. Macron, invece, è vittima di se stesso, incapace di comprendere le reali esigenze della nazione.
Il mostro a più teste della gauche
Parliamoci chiaro: il vero mostro non è Marine Le Pen, ma l’ammucchiata di sinistra che ha cercato disperatamente di fermarla. Un’accozzaglia di ideologie e partiti, uniti solo dall’odio verso la destra. La sinistra radicale, rappresentata da figure come Raphaël Glucksmann e Jean-Luc Mélenchon, ha lanciato un grido disperato per fermare l’avanzata del Rn. Un’operazione “campo largo”, l’Union sacrée, che unisce socialisti, ecologisti e comunisti in una sorta di armata Brancaleone. Un teatrino grottesco che ignora la volontà popolare e calpesta la democrazia.
La disperata campagna di Macron
Macron ha cercato di costruire alleanze a 360 gradi per fermare l’ineluttabile. Al grido di “blocco democratico”, ha chiamato a raccolta tutti, dalla sinistra radicale alla sua coalizione Ensemble, in un patetico tentativo di salvare la sua traballante carriera politica. Ma chi può fidarsi di un uomo che si è dimostrato incapace di governare e che ora, nel momento del bisogno, si affida a coloro che lo hanno osteggiato per tutta la campagna elettorale?
La storia giudica
Glucksmann ha dichiarato che “la storia ci guarda e ci giudica”. Ma chi giudica veramente? Il popolo francese ha già emesso il suo verdetto, e non è favorevole alla gauche. Invece di accettare la sconfitta, la sinistra radicale preferisce demonizzare la destra, creando una narrativa di terrore e paura. Manco fossimo in Italia. È una chiamata alle armi disperata, dove tutti i programmi politici svaniscono di fronte all’unica questione che sembra contare: fermare Marine Le Pen.
Democrazia a orologeria
La strategia è chiara: creare un fronte comune per battere il Rassemblement National, anche a costo di un’alleanza con la sinistra antisemita di Mélenchon. Un papocchio di forze politiche senza progetto, una babele di lingue pur di zittire gli elettori che hanno già scelto. E così, mentre Macron e i suoi alleati improvvisano una democrazia a orologeria, la destra avanza inesorabile.
La risposta del popolo
Il popolo francese ha finalmente trovato la sua voce. Con un’affluenza record che ha sfiorato il 70%, i cittadini hanno dimostrato di voler un cambiamento. Hanno votato per una politica che ascolta le loro preoccupazioni e risponde alle loro esigenze, non per un’élite distaccata e incapace di comprendere la realtà quotidiana. Marine Le Pen ha incarnato questa speranza di cambiamento, e il suo successo è il riflesso di una nazione che rifiuta di essere manipolata.
Il panico della gauche
La sinistra è nel panico. Con 38 deputati già eletti e 297 candidati in testa al primo turno, il Rassemblement National è pronto a conquistare la maggioranza assoluta. Il premier Gabriel Attal e il ministro delle Finanze Bruno Le Maire sono pronti a fare di tutto pur di impedire questo risultato. Ma la verità è che il loro tempo è finito. Il popolo ha scelto, e la destra è destinata a guidare la Francia verso un nuovo futuro.
Il nuovo futuro della Francia
La vittoria di Marine Le Pen non è solo un trionfo personale, ma una vittoria per tutti coloro che credono in una Francia forte e indipendente. È una vittoria contro l’élite globalista che ha cercato di imporre la sua agenda al popolo francese. È una vittoria per la democrazia, per la sovranità nazionale e per il diritto di ogni cittadino di essere ascoltato.
Una svolta storica
La vittoria di Marine Le Pen rappresenta una svolta storica per la Francia. Il popolo ha parlato e ha scelto la destra come forza politica capace di guidare il Paese verso un futuro migliore. Macron e la sua ammucchiata di sinistra hanno fallito miseramente, incapaci di comprendere le reali esigenze dei cittadini. La Francia è pronta per un nuovo inizio, e sotto la guida di Marine Le Pen, può finalmente raggiungere il suo pieno potenziale.
E mentre la sinistra si agita e si contorce, incapace di accettare la sconfitta, noi celebriamo la vittoria della volontà popolare. Come abbiamo fatto in Italia.
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