Una doverosa premessa: che cosa sono i Wpath files?
I “Wpath files” sono una serie di documenti interni dell’Associazione Professionale Mondiale per la Salute Transgender (World Professional Association for Transgender Health, WPATH), un’organizzazione che viene considerata una delle principali autorità nel campo della medicina di genere, della transessualità e dei cosiddetti “cambi di sesso”.
Ma perché questi file hanno creato tanto scalpore?
Questi documenti rivelano molte informazioni preoccupanti. Innanzitutto, contengono ammissioni schiaccianti da parte dei membri della Wpath sui danni causati dai trattamenti di transizione di genere. I medici coinvolti sembrano operare con una sconcertante noncuranza per la salute dei pazienti. Inoltre, i file mostrano chiaramente come le decisioni e le linee guida dell’associazione siano state pesantemente influenzate dagli attivisti trans. Questo solleva seri dubbi sull’obiettività e l’integrità scientifica delle loro raccomandazioni.
E non è tutto
I Wpath files rivelano che l’associazione ha attivamente impedito la pubblicazione di dati scomodi che avrebbero potuto danneggiare la loro agenda pro-LGBT. Quattro anni fa, per esempio, la Wpath aveva incaricato dei ricercatori della Johns Hopkins University di eseguire revisioni sistematiche sulle prove a sostegno delle terapie di affermazione del genere. I ricercatori trovarono poche o nessuna prova a supporto di queste terapie, ma questi risultati furono insabbiati. È chiaro che c’è un problema di censura e manipolazione dei dati, che compromette gravemente la credibilità scientifica della Wpath.
Il lato oscuro della medicina di genere
A distanza di mesi, lo scandalo scoppiato a marzo attorno ai cosiddetti Wpath files continua a rivelare nuovi aneddoti e retroscena, tanto inquietanti quanto illuminanti. Non si tratta solo di carte interne; parliamo di documenti che provano come i medici del settore operino noncuranti dei danni causati dalla transizione di genere. La gravità della situazione si arricchisce ulteriormente con episodi di censura che vedono protagonista la celebre emittente britannica BBC. Ma andiamo con ordine e scaviamo a fondo.
Il caso Wpath files
Il 5 marzo scorso, in pieno scandalo dei Wpath files, una figura con esperienza nel mondo dei media ha inviato materiale scottante a Fergus Walsh, il redattore medico della BBC. Questo materiale conteneva informazioni inequivocabili, con ammissioni schiaccianti da parte dei membri Wpath sui danni provocati dai loro trattamenti e sull’influenza esercitata su di loro dagli attivisti trans. E cosa ha fatto la BBC? Nulla. Fergus Walsh non ha risposto. Silenzio totale. Ma la storia non finisce qui.
Il muro di gomma della BBC
Sei giorni dopo, l’11 marzo, lo stesso individuo ha tentato di inviare un’altra e-mail, questa volta riassumendo i punti chiave di un’intervista con Mia Hughes, l’autrice del rapporto Wpath. E cosa scopre? Che il suo indirizzo di posta era stato bloccato. Non solo la BBC non voleva dare spazio alla notizia, ma ha attivamente impedito ulteriori comunicazioni. Ma c’è di più. È recentemente emerso un legame che spiega molto dell’atteggiamento del redattore medico Fergus Walsh.
I legami pericolosi di Fergus Walsh
Fergus Walsh risulta essere sposato con la dottoressa Véronique Walsh, vicepresidente di Gilead Sciences UK e Irlanda. Gilead Sciences, una società farmaceutica che ha istituito un fondo da 4,5 milioni di dollari per “migliorare la sicurezza, la salute e il benessere della comunità transgender”. Capite il conflitto di interessi? Non è solo un sospetto, ma un legame diretto che spiega l’atteggiamento della BBC e il silenzio assordante di Fergus Walsh.
La censura delle voci critiche
Da anni, la BBC non dà spazio a voci critiche verso l’ideologia transgender, come quelle di Helen Joyce, Maya Forstater, Stella O’Malley e Kellie-Jay Keen. Tutte femministe “colpevoli” di denunciare le derive dell’ideologia transgender. La censura è sistematica e pianificata. La BBC, un tempo baluardo di libertà di espressione, si è trasformata in un megafono dell’ideologia di genere, silenziando ogni voce di dissenso.
La strategia della Wpath
Quanto alla Wpath, il fatto che le sue malefatte vengano tenute nascoste non fa che confermare la familiarità dell’associazione con la censura. Secondo quanto riportato da Unherd.com, la Wpath si è opposta in modo del tutto dogmatico alla pubblicazione di dati scomodi per la linea pro-LGBT dell’associazione. Quattro anni fa, la Wpath aveva incaricato dei ricercatori della Johns Hopkins University di eseguire “revisioni sistematiche sulle prove a sostegno delle cure che affermano il genere”. Peccato che i risultati non fossero quelli sperati.
La verità messa a tacere
I ricercatori della Johns Hopkins University hanno trovato “poche o nessuna prova” a sostegno delle terapie di affermazione del genere. Morale della favola? Quanto quei ricercatori avevano portato alla luce – che la Wpath si muove più sui binari dell’ideologia che su quelli della scienza – è stato messo a tacere. Un comportamento che conferma un pattern ben preciso: silenziare ogni voce di dissenso e nascondere sotto il tappeto tutte le verità più scomode.
Il caso Cass e le contraddizioni della BBC
Il rapporto Cass, anch’esso ignorato dalla BBC, ha evidenziato criticità enormi nei trattamenti per la disforia di genere nei minori. La gravità delle conclusioni del rapporto non ha ricevuto lo spazio mediatico che meritava. La BBC ha preferito chiudere gli occhi, rendendo un pessimo servizio non solo al giornalismo, ma anche al pubblico.
L’ecosistema della censura
L’ecosistema della censura non si ferma alla Wpath e alla BBC. Coinvolge medici, istituzioni, accademie e media. Un sistema che si autoalimenta e che protegge i propri interessi a discapito della verità e della salute delle persone. La manipolazione delle informazioni è all’ordine del giorno, e chiunque osi sollevare dubbi viene immediatamente zittito o screditato.
Le voci di dissenso e la speranza di cambiamento
Nonostante tutto, ci sono ancora voci che si levano contro questa macchina infernale. Attivisti, medici, giornalisti coraggiosi che continuano a denunciare le derive pericolose dell’ideologia transgender. E la speranza è che, con il tempo, la verità venga a galla e si possa finalmente avere un dibattito aperto e onesto su questi temi.
Il giorno della verità
La storia dei Wpath files e della censura della BBC non è solo un esempio di cattiva informazione, ma un monito su quanto possa essere pericoloso lasciare che l’ideologia prevalga sulla scienza e sul giornalismo. È tempo di pretendere trasparenza e verità, e di difendere il diritto di sapere, di discutere e di dissentire. Solo così potremo garantire una società veramente libera e giusta.
Sii il primo a commentare