Il 1° settembre segna una data di particolare importanza nella tradizione della Chiesa ortodossa: l’inizio dell’anno ecclesiastico. Questo evento, che nella tradizione cattolica potrebbe sembrare secondario, è in realtà carico di significato e di storia. La celebrazione di questa giornata ci offre un’occasione unica per riflettere su come, nonostante le differenze tra i riti e le tradizioni, il messaggio cristiano riesca a trascendere i confini culturali e temporali.
Origini storiche e teologiche dell’indizione
La ricorrenza del 1° settembre come inizio dell’anno ecclesiastico risale all’epoca di Costantino il Grande, l’imperatore che per primo rese il Cristianesimo religione ufficiale dell’Impero Romano. Originariamente, l’indizione era un decreto imperiale per la riscossione delle tasse, ma la Chiesa ha adottato questa data come simbolo di un nuovo inizio, collegandola a eventi biblici di grande rilevanza. Secondo la tradizione, fu proprio il 1° settembre che Gesù entrò per la prima volta nella sinagoga, annunciando la sua missione salvifica (Luca 4:16-22). Questo legame tra la liturgia e la storia sacra rende l’inizio dell’anno ecclesiastico un momento di riflessione sulla missione di Cristo e sull’ingresso dell’umanità nell’era della salvezza (Cristianità Ortodossa, Vatican.va).
L’anno ecclesiastico e il ciclo liturgico
A differenza del calendario liturgico cattolico, che inizia con la prima domenica di Avvento, l’anno ecclesiastico ortodosso inizia il 1° settembre e segue un ciclo che riflette la vita e le opere di Cristo, nonché la partecipazione dell’intera creazione al mistero della redenzione. Questo ciclo comprende dodici grandi festività, tra cui la Natività di Maria e l’Esaltazione della Santa Croce, che non solo celebrano gli eventi chiave della vita di Gesù e della Vergine Maria, ma anche la partecipazione di tutta la creazione al mistero dell’incarnazione e della redenzione (Wikipedia, l’enciclopedia libera).
La struttura dell’anno ecclesiastico ortodosso, con le sue alternanze di festività e periodi di digiuno, è profondamente legata alla natura stessa e ai suoi cicli. Settembre, essendo il mese delle ultime raccolte, segna un momento propizio per ringraziare Dio per la sua provvidenza verso tutta la creazione e per prepararsi spiritualmente al nuovo ciclo di vita e crescita che verrà (Vatican.va).
Un inizio che risuona oggi: la Giornata di preghiera per il creato
Un aspetto interessante e contemporaneo di questa ricorrenza è la coincidenza con la Giornata di Preghiera per la Cura del Creato, istituita da Papa Francesco. Questa sovrapposizione tra il calendario liturgico ortodosso e l’iniziativa cattolica di sensibilizzazione ecologica non è casuale. Entrambe le tradizioni riconoscono l’importanza di iniziare l’anno con una riflessione sul nostro rapporto con il creato e sulla responsabilità che abbiamo come custodi della Terra (Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia).
Il significato spirituale dell’indizione
Dal punto di vista spirituale, l’indizione dell’anno ecclesiastico ortodosso non è solo un evento liturgico, ma un richiamo alla nostra responsabilità di cristiani nel mondo. È un invito a rinnovare la nostra fede e a ricordare il nostro ruolo nel piano divino della salvezza. Come sottolineato nella liturgia bizantina, Cristo, nella sua incarnazione, ha rinnovato non solo l’umanità, ma l’intera creazione. Questo rinnovo, che si riflette nella benedizione del nuovo anno, è visto come un atto continuo della provvidenza divina, un richiamo a vivere in armonia con la volontà di Dio (Vatican.va).
Un parallelo con la tradizione cattolica
Per i cattolici, questa ricorrenza può sembrare estranea, ma riflettere su di essa ci permette di apprezzare la ricchezza delle tradizioni cristiane orientali e di riconoscere che, nonostante le differenze, il messaggio di Cristo è universale. L’inizio dell’anno ecclesiastico ortodosso può essere visto come un promemoria dell’importanza di mantenere viva la nostra fede durante tutto l’anno liturgico, iniziando da un momento di riflessione e preghiera che riconosce la presenza di Dio nella storia e nella creazione.
Un momento di riflessione e rinnovamento spirituale
Il 1° settembre non è semplicemente l’inizio di un nuovo anno ecclesiastico per la Chiesa ortodossa, ma un momento di profonda riflessione e rinnovamento spirituale. In un mondo sempre più frammentato, questa ricorrenza ci ricorda l’unità della Chiesa in Cristo e la nostra comune chiamata a essere testimoni del Vangelo. È un invito a tutti i cristiani, indipendentemente dalla loro tradizione, a iniziare ogni anno con una rinnovata dedizione alla preghiera, alla cura del creato e alla missione di portare il messaggio di salvezza a tutti gli angoli del mondo.