I criminali sono spesso portati ad attribuire agli altri la propria stessa ignominia, per cui non c’è da meravigliarsi se la corrotta e stupida von der Leyen di fronte agli enormi problemi che ha creato prendendo direttamente gli ordini da Washington ora dice che la Russia “dovrà pagare per i suoi orrendi crimini” e propone ai Paesi membri una specie di tribunale farsa per cercare una condanna. L’ipocrisia di questa ricettatrice di vaccini non eletta da nessuno è tale che evidentemente soffre di amnesia insieme a tutti gli altri burocrati di questa Ue del tramonto, perché proprio l’Europa si è resa protagonista di crimini di guerra che essa nasconde o in qualche caso addirittura esalta. Ventiquattro anni fa, la Nato bombardò la Jugoslavia con il preciso scopo di distruggere le infrastrutture civili e dunque fiaccare il morale dei serbi, anche se questi ultimi riuscirono ad abbattere un paio di B2 i famosi aerei invisibili (ma evidentemente non troppo) che erano il fiore all’occhiello dell’Air Force prima di rivelarsi assurde ciofeche. In una campagna di due mesi e passa furono abbattuti una dozzina di ponti, ma anche un treno passeggeri, una processione religiosa, una colonna di profughi, la sede della Radiotelevisione serba, una fabbrica di aspirapolvere, mercati, cortili di appartamenti, l’ambasciata svizzera a Belgrado e anche l’ambasciata cinese, con tre giornalisti uccisi e altri 27 cinesi feriti. Le bombe a grappolo, le bombe a grafite e gli ordigni all’uranio impoverito sono stati ampiamente utilizzati come appare evidente dall’immagine che si riferisce a un bombardamento su Belgrado. Nessuno, nemmeno un singolo individuo, è stato ritenuto responsabile di questi crimini di guerra, né per quello che dovrebbe essere un misfatto ancora più grave: fabbricare ed esagerare intenzionalmente storie di atrocità per agitarsi allo scopo di far scoppiare o di far intensificare una guerra: pochi politici e giornalisti occidentali sarebbero sfuggiti a quell’accusa sui loro ruoli nel 1999.
Quella campagna di Serbia è stata in un certo senso la madre di tutte le bugie: dal momento che i politici e la maggior parte dei media hanno descritto la guerra contro la Serbia come un trionfo morale, è stato più facile per l’amministrazione Bush giustificare l’attacco all’Iraq, per l’amministrazione Obama bombardare la Libia e per l’amministrazione Trump bombardare ripetutamente la Siria seminando morte e caos soprattutto tra la popolazione civile. In realtà Ursula von der Leyen e i suoi compari, visto che non si potrebbero definire in altro modo i membri di una commissione di non eletti, mentre pensano di processare la Russia, hanno le mani sporche di sangue: i paesi europei hanno dato Eurofighter, Tornado, bombe della serie MK 80, munizioni e altre macchine di morte alla coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti (EAU) contro lo Yemen. Questo per non parlare dei crimini commessi in Libia dove furono colpite scuole, magazzini alimentari, uffici pubblici, cosa accaduta regolarmente anche in Afghanistan. Eppure il protocollo I della Convenzione di Ginevra del 1977 afferma in modo piuttosto esplicito che “è vietato assalire, distruggere, asportare o rendere inservibili oggetti indispensabili alla sopravvivenza della popolazione civile, quali derrate alimentari, aree agricole per la produzione di cibo, coltivazioni, allevamenti impianti e rifornimenti di acqua potabile e opere di irrigazione”, La Russia non ha fatto nulla di tutto questo , ha attaccato la rete elettrica, ma non direttamente i mezzi di sostentamento, né ha mai attaccato intenzionalmente i civili, ma l’Europa sì., nella sua essenza di complice e palo degli Usa. Ed è dunque lei la vera criminale.
Gli Usa e i suoi domestici europei contano sulla percezione amnesica di un pubblico perennemente manipolato per rimanere disconnesso e apatico nei confronti delle sanguinose guerre neoliberiste e delle sue predazioni per l’accaparramento delle risorse. L’Iraq funge da esempio principale, anche se ciò che il governo USA ha fatto lì è in gran parte dimenticato e non considerato rilevante per il conflitto in Ucraina. Invece “l’intenzione e lo sforzo del bombardamento della vita e delle strutture civili era di distruggere sistematicamente le infrastrutture dell’Iraq lasciandolo in una condizione preindustriale”, accusa il Rapporto del 1992 alla Commissione d’inchiesta per il Tribunale internazionale per i crimini di guerra. E quasi tutti gli stati europei hanno partecipato entusiasticamente al massacro. Con la differenza che l’operazione militare russa avviene ai suoi confini e contro un nemico (non gli ucraini, ma i nazisti fomentati dall’occidente) che avevano attaccato per abbi popolazioni russofone, mentre l’Iraq era lontano da tutti i confini dei Paesi che lo hanno voluto distruggere. Consiglierei a Putin di istituire a sua volta un tribunale contro i crimini di guerra europei e contro i crimini consumati ogni giorno dalla von der Leyen a danno della ragione, dell’onestà, della verità e della pulizia morale.
Sii il primo a commentare