Tempo stimato di lettura: 2 minuti

È assolutamente sconcertante e inaccettabile che un sistema giudiziario possa così freddamente decidere di porre fine alla vita di una innocente bambina di soli 8 mesi. Indi Gregory, una piccola combattente che sta lottando contro una malattia mitocondriale, sta per vedere i suoi supporti vitali tagliati senza pietà dall’ospedale britannico di Nottingham, in base alla decisione di un giudice che, senza apparente cuore, ha fissato un orologio per la fine dei suoi giorni.

Nonostante il termine per il distacco dei supporti vitali sia stato prorogato di un misero paio d’ore, si sottolinea l’assurdità di una sentenza che pare ignorare il grido di aiuto e la speranza della famiglia Gregory. È un affronto alla sensibilità e all’amore genitoriale che i medici e i giudici britannici rimangano imperturbabili di fronte alla possibilità di continuare il trattamento nella casa della famiglia o di accettare l’offerta di cure presso l’Ospedale pediatrico vaticano Bambino Gesù di Roma.

Il freddo burocratismo inglese ha respinto la richiesta di trasferire la piccola Indi in Italia, nonostante l’intervento umanitario del governo italiano che le ha conferito la cittadinanza, nella speranza di salvarle la vita. Il contrasto è agghiacciante: da una parte un giudice italiano che si affretta a emettere un provvedimento di urgenza per salvare una vita, dall’altra la decisione incomprensibile di un sistema che sembra preferire la morte alla vita di un essere così innocente e indifeso.

È un momento in cui il valore della vita umana e la sacralità della decisione genitoriale vengono calpestati da un sistema che si arroga il diritto di decidere chi vive e chi muore. Non si può restare in silenzio mentre i diritti di una famiglia e il futuro di una bambina vengono negati con un semplice tratto di penna. La condanna è inevitabile: ci troviamo di fronte a una tragica manifestazione di un fallimento sia di compassione che di giustizia.

Leggi anche:  Sulla Santanchè si processa il ceto medio. Il “lusso” di Lady Souhmahoro non ha insegnato nulla alla sinistra
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo:

Leave A Comment

Recommended Posts

Scandali

A proposito di abusi sessuali

In uno scandalo che suscita indignazione e sdegno, 104 donne nella Repubblica Democratica del Congo sono state oggetto di un gesto vergognoso da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): un misero risarcimento di soli 250 dollari ciascuna per abusi sessuali subiti dai suoi dipendenti. Questa rivelazione, emersa da report interni […]