![](https://dinovalle.it/wp-content/uploads/2024/02/russia_air-base-1200x654.jpg)
Nel cuore di un mondo in continua evoluzione, dove le dinamiche geopolitiche mutano con rapidità sorprendente, la Russia si posiziona come un attore sempre più influente sullo scacchiere internazionale. La sua ultima mossa strategica risiede nell’espansione della propria presenza militare nel continente africano, una regione che fino ad ora era rimasta marginale nelle sue operazioni estere. Questa decisione segna un punto di svolta non solo per la Russia ma anche per l’intero equilibrio geopolitico africano e mondiale.
L’Africa, con la sua complessa tessitura di nazioni e la ricchezza delle sue risorse naturali, è da lungo tempo un crocevia di interessi internazionali. Paesi come gli Stati Uniti, la Francia, la Cina, e altri hanno consolidato la loro presenza militare attraverso basi strategiche dislocate in varie parti del continente. Gibuti, in particolare, è diventato un fulcro per le basi militari straniere, ospitando contingenti da nazioni quali Stati Uniti, Francia, Cina, Germania, Spagna, Italia, Gran Bretagna, Turchia, Giappone, e persino l’Arabia Saudita. La prossimità geografica di Gibuti con la penisola araba, e in particolare la distanza di soli 754 km dalla regione saudita di Abha, sottolinea l’importanza strategica di quest’area, nonostante Riad abbia investito ingenti somme per stabilire una presenza militare al di là dello stretto.
In questo contesto, la Russia emerge come una delle ultime grandi potenze a non aver ancora stabilito una propria base militare in Africa. Tuttavia, questa situazione sta per cambiare. Il Cremlino ha manifestato un interesse crescente verso il continente, puntando a rafforzare la propria influenza attraverso la costruzione di una base militare nella Repubblica Centrafricana. Questa mossa è significativa per diversi motivi. Primo fra tutti, la scelta della Repubblica Centrafricana non è casuale ma risponde a una strategia ben precisa. Il presidente Faustin-Archange Touadera, che gode già del supporto della Russia attraverso la protezione fornita dal gruppo Wagner, dimostra la volontà di Mosca di approfondire i legami esistenti e di espandere la propria influenza.
La base, che si prevede ospiterà fino a 10.000 soldati russi, sarà situata a Berengo, a circa 80 chilometri dalla capitale Bangui e non lontano dall’aeroporto. Questa posizione strategica consentirà alla Russia di proiettare la propria potenza militare non solo nella Repubblica Centrafricana ma in tutta l’Africa. Con circa 1.900 istruttori già presenti nel paese, Mosca intende utilizzare questa base come fulcro per supportare le sue operazioni in tutto il continente.
La presenza militare russa in Africa centrale è emblematica della visione strategica del Cremlino, che mira a posizionarsi quasi equidistantemente dai vari angoli del continente. Questo permetterà alle truppe russe di monitorare e influenzare gli sviluppi in regioni chiave, dall’Africa occidentale all’Africa orientale, dal nord al sud del continente. La base militare russa in Repubblica Centrafricana diventerà così un punto di riferimento cruciale per la proiezione della potenza russa in Africa.
Oltre agli aspetti puramente militari, la cooperazione tra la Russia e la Repubblica Centrafricana si estende anche al campo dell’addestramento e del supporto all’esercito locale. Le autorità centrafricane hanno espresso ottimismo riguardo i benefici che la base porterà, inclusa la possibilità di ricevere addestramento aggiuntivo da istruttori russi e un rafforzamento della sicurezza territoriale. Questa collaborazione sottolinea l’intenzione della Russia di agire come un partner strategico per la Repubblica Centrafricana, contribuendo alla stabilizzazione e allo sviluppo del paese.
La strategia russa non si limita tuttavia alla Repubblica Centrafricana. Secondo fonti della diplomazia tedesca, Mosca ha ambizioni ben più ampie, puntando a stabilire fino a sei basi militari in varie parti dell’Africa, tra cui Egitto, Eritrea, Madagascar, Sudan e Libia, dove già è presente un contingente russo. Questa espansione testimonia la volontà della Russia di affermarsi come potenza globale, in grado di influenzare gli equilibri regionali in aree di importanza strategica.
Tuttavia, questa mossa della Russia non è vista di buon occhio da tutti. In particolare, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha espresso preoccupazione per l’aumento della presenza militare russa in Africa, considerandola una minaccia alla propria supremazia e agli interessi occidentali. La competizione per l’influenza in Africa si inserisce in un contesto globale di rivalità tra grandi potenze, con gli Stati Uniti che cercano di mantenere il proprio primato in un mondo che però sta diventando sempre più multipolare.
In questo scenario, la Russia e la Cina emergono come sfidanti principali alla leadership statunitense, cercando di espandere la propria influenza in regioni strategicamente importanti come l’Africa. Questa dinamica riflette un cambiamento nelle relazioni internazionali, dove la multipolarità diventa sempre più la norma. In tale contesto, le potenze occidentali, in particolare gli Stati Uniti e i loro alleati, sono chiamati a riconoscere e adattarsi a questo nuovo equilibrio globale.
La decisione della Russia di stabilire una base militare in Africa rappresenta quindi non solo un’espansione della sua presenza militare ma anche un chiaro segnale del suo impegno a giocare un ruolo di primo piano nelle dinamiche geopolitiche globali. Con questa mossa, il Cremlino non solo rafforza la propria posizione in Africa ma lancia anche una sfida agli altri attori internazionali, invitandoli a prendere atto della crescente multipolarità del mondo contemporaneo.