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Bergoglio disperde le reliquie più preziose. Tutti tacciono

…Bergoglio ha regalato i pezzi della Vera Croce a Carlo III d’Inghilterra, capo di una chiesa eretica e scismatica, la cui casa reale è legata a triplo nodo con la Massoneria, quella che per i cattolici è la religione del diavolo. Non tutti sanno che il duca di Kent, cugino del re, è il Gran Maestro della Gran Loggia Unita di Inghilterra, la più antica obbedienza massonica del mondo, quella fondata nel 1717, arcinemica della Chiesa cattolica. Suo fratello, il principe Michael, è Gran Maestro della Gran Loggia di Mark Master Masons, e fra gli ultimi, ben cinque sovrani inglesi hanno indossato il grembiulino. Tra questi, Giorgio VI, Gran Maestro della Gran Loggia di Scozia ed Edoardo VII, Gran Maestro della Gran Loggia Unita d’Inghilterra.

Le reliquie, che finora erano custodite nella Lipsanoteca vaticana, sono state donate a Carlo in quanto Capo della Chiesa anglicana. Si tratta di frammenti del legno sul quale fu crocifisso Gesù e che sono stati incastonati nella cosiddetta “Croce di Galles” che aprirà la solenne processione all’abbazia di Westminster: una cerimonia eretica, quindi.

Quando – e se – l’antipapato di Bergoglio sarà annullato, il materiale sacro cattolico dovrà essere chiesto indietro, e sarà un bell’imbarazzo.

Immaginate un nostro Presidente della Repubblica che regala pezzi del nostro primo tricolore a Putin, o le ossa del Milite Ignoto a Zelensky. Vi farebbe piacere?

Bene, sappiate che Bergoglio non è nuovo a largheggiare con le più sante reliquie della Chiesa di Roma.

Novembre 2022: l’antipapa regala reliquie di SAN TOMMASO APOSTOLO, custodite da secoli nella Cattedrale di Ortona, al patriarca scismatico della Chiesa Assira d’Oriente.

Novembre 2019: Bergoglio fa SEGARE la CULLA DI GESÙ BAMBINO per mandarne un pezzo a Betlemme. Lì si rimane in ambito cattolico, ma il prezioso reperto è stato deturpato.

Settembre 2019: regala nove pezzetti delle OSSA DI SAN PIETRO allo scismatico patriarca ortodosso Bartolomeo I.

Novembre 2016: per i 70 anni dello scismatico patriarca ortodosso di Mosca Kirill, antipapa Francesco ha inviato una reliquia di San Francesco di Assisi. Capite? LE RELIQUIE DI SAN FRANCESCO, patrono d’Italia, come REGALO DI COMPLEANNO al patriarca di Putin. Neanche a dire, “in vista di un importante incontro ecumenico”: no. Per il compleanno, al posto di una bella Magnum di Veuve Clicquot. E oggi Kirill, che viene trattato come un delinquente, si tiene i resti del Poverello di Assisi.

Del resto, questo dissipare le più preziose reliquie della Cattolicità, od oltraggiarle manomettendole, ha UN PRECISO TRIPLO SCOPO.

Innanzitutto, possiamo ricordare il decimo fra i 33 punti della massoneria per distruggere la Chiesa, QUI: Rimuovete tutte le reliquie dei Santi dagli Altari e in seguito anche gli Altari stessi. Eliminate la legge Ecclesiastica che vuole la celebrazione della Santa Messa soltanto su Altari contenenti Reliquie”.

Il secondo scopo è quello di annichilire la Tradizione cattolica, che ha sempre tributato un culto particolare alle reliquie.

Il terzo è quello di compiacere le chiese scismatiche/eretiche per costruire il solito sincretismo mondialista anticristico di cui abbiamo già scritto QUI .

Non scandalizzatevi, però: Bergoglio non è il vero papa, come abbiamo dimostrato fino allo sfinimento, in quanto il Santo Padre Benedetto XVI si è fatto esiliare in sede impedita ed è rimasto l’unico pontefice fino alla morte. In questi due brevi documentari, “Dies Irae QUI  e “Intelligenti pauca” QUI  avrete il panorama completo della situazione.

Ora, per uscire dall’incubo antipapale e dalla sede vacante basterebbe applicare il passaggio finale del congegno canonico predisposto da papa Benedetto, cioè la UNIVERSI DOMINICI GREGIS che dà ai cardinali il potere di far rispettare i diritti della Santa Sede, QUI  ma per ora non si muove una foglia: Bergoglio può dormire sonni tranquilli e, al risveglio, distribuire tesori della fede in giro per il mondo.

Quelli che potrebbero fare qualcosa sono gli intellettuali una cum, ma ormai ci hanno preso in irreversibile antipatia e quindi, piuttosto che dare ragione a Cionci o a don Minutella, accetterebbero che, della Sacra Sindone, Bergoglio facesse presine da regalare agli zoroastriani in visita.

Al che ci coglie un atroce dubbio: se denunciamo queste cose non ci danno ragione perché le abbiamo dette noi. Forse sarebbe meglio stare zitti, ma se non lo diciamo noi, lo diranno loro?  Si accettano suggerimenti.

Andrea Cionci

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Pubblicato inReligione

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