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È da settimane che l’esercito israeliano si diletta nel fare quello che sa fare meglio: mettere i bastoni tra le ruote a Hamas, rispondendo con decisione all’attacco terroristico del 7 ottobre scorso. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, con un sorrisetto soddisfatto, afferma che alcuni dei pezzi grossi militari di Hamas sono stati mandati all’altro mondo.

Ma, oh, che sorpresa! I veri cervelloni di Hamas, i leader politici e gli “strateghi” (se così vogliamo chiamarli) sono ben lontani da Gaza, nascosti come topi in Paesi amici o, perlomeno, non ostili. E la cosa divertente? Questa situazione dura da anni, e Israele sembra ancora giocare a nascondino con loro.

Cominciamo dal Qatar, il paese delle meraviglie per i leader di Hamas in cerca di riposo e relax. L’attuale capo, Ismail Haniyeh, 61 anni suonati, guida l’organizzazione islamista dal 2017 e, circa due anni fa, ha fatto le valigie lasciando il suo umile rifugio nel campo profughi di Al-Shati a Gaza, per trasferirsi nei più opulenti hotel di Doha. Anche il suo predecessore, Khaled Meshal, ha preso il volo per il Qatar nel 2012, portandosi dietro l’ufficio politico di Hamas. E non sono i soli: altri alti funzionari, come il portavoce Sami Abu Zuhri e il consigliere politico Tahar al-Nounou, hanno trovato un comodo rifugio in Qatar.

Ora, non dimentichiamoci del Libano, un’altra destinazione top per i dirigenti di Hamas in cerca di asilo. Saleh al-Arouri, vice capo dell’ufficio politico, ha piantato la sua tenda lì. Lo stratega del gruppo, dicono. Ha persino avuto l’onore di incontrare a Beirut il segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah.

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E infine, la Turchia, l’ultimo rifugio per i fuggiaschi di Hamas. Pare che il 7 ottobre, il giorno dell’attacco in Israele, Haniyeh fosse a Istanbul e non a Doha. Ma dopo che le atrocità commesse dai suoi miliziani sono venute a galla, le autorità turche lo hanno gentilmente “accompagnato” oltre frontiera. E il 14 ottobre, come se niente fosse, Haniyeh se la spassava a Doha con il ministro degli Esteri iraniano.

In poche parole, sembra che i leader di Hamas abbiano preso il volo per un tour mondiale tra hotel di lusso e incontri segreti, lasciando i loro sostenitori a Gaza a chiedersi: ma questi sono i nostri leader o dei turisti di lusso?

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1 Comment

  1. piero deola

    Sembra che a lei i morti ammazzati non interessino troopo ma di più un gossip sterile.

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