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In questi giorni si parla con insistenza e paura dei carri armati che Germania e Francia hanno detto di voler fornire all’Ucraina per allungare i tempi della guerra. In realtà si tratta della solita mezza balla che mentre porta un aiuto estremamente marginale al regime di Kiev, trascina però l’Europa in un ruolo sempre più da protagonista della guerra con tutte le conseguenze del caso e perdendo qualsiasi capacità di azione e di pensiero autonomi. È del tutto evidente che i dirigenti irresponsabili di questi due Paesi abbiano ceduto ancora una volta alle insistenze di Washington risolvendosi ad aiutare Kiev, ma concedendo delle carabattole di relativa utilità. Come sempre le notizie date dal mainstream vanno decrittate, estrapolate dalla narrazione e immesse del mondo reale: così si scopre che non si tratta di carri armati, ma di blindati essenzialmente adibiti al trasporto truppe: su ruote leggere quelli francesi, su cingoli i Marder tedeschi, blindati bene, ma con armamento ormai già sorpassato nell’ultimo decennio secolo scorso. Alcune decine di questi mezzi non cambiamo quasi nulla nella guerra anche perché le artiglierie russe ne hanno già distrutti migliaia di questi blindati. Il cedimento del ricattato Scholz alle volontà americane è ancora più grave perché i due terzi dei tedeschi si è espresso contro la consegna di altre armi all’Ucraina, mentre anche la ventilata consegna di una batteria di Patriot mette la Germania in una sorta di ideale prima linea…

Ma in generale l’operazione è assolutamente ridicola perché questi imbecilli si vanno a cacciare direttamente dentro il conflitto senza tuttavia avere la possibilità di fornire a Kiev la quantità e la qualità di armi necessarie non dico a vincere, ma quantomeno a non perdere uomini in assalti infruttuosi: si tratta soltanto di dimostrazioni di fedeltà politica evidentemente richiesta da Washington.  Questa è stata la risposta concreta all’offerta di una tregua natalizia (riferita al Natale ortodosso che dovrebbe interessare anche gli ucraini), fatta dalla Russia alla Nato dimenticando il passaggio evangelico di Matteo in cui si dice “Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, affinché non le calpestino e si voltino contro di voi”. E certo sarebbe difficile immaginare uno più adatto di Sholz a fare il porco in questa storia. Ma in fondo Putin ha fatto la proposta ben sapendo che essa sarebbe stata rifiutata, però in questo modo ha ottenuto due scopi: quello di apparire vicino alla chiesa ortodossa visto che era stato Il patriarca Kirill a diffondere l’idea della tregua e poi quello di dimostrare al mondo intero la doppiezza e la falsità dell’occidente, comprese anche le sue chiese ormai prive di senso oltre che di fede e in mano a marpioni della peggiore specie. In realtà ha anche ottenuto un terzo scopo, ovvero quello di apparire nei confronti delle proprie truppe un uomo ragionevole e rispettoso delle tradizioni. Il fatto che gli occidentali cerchino disperatamente di trasformare in un segno di debolezza, quello che invece è un segno di forza dimostra solo l’idiozia dei capi e purtroppo della gente comune che si lascia facilmente frastornare e che tra un po’ si lascerà portare al massacro.

Leggi anche:  I crimini di guerra dell’Europa
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