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Mentre al Nazareno si continua a perdere tempo in vista del congresso che dovrà eleggere il prossimo segretario del Pd c’è un politico che proprio con le mani in mano non riesce a stare e che da mesi sta rosicchiando elettori al Pd. Stiamo parlando di Giuseppe Conte, l’ex avvocato del popolo dalle vacanze a 5 Stelle, che sta mettendo in pratica il suo diabolico piano con lo scopo di diventare il leader supremo (soprattutto perché “unico”) della sinistra.

Della conquista del Pd si è già detto e scritto da mesi; l’ex premier infatti è diventato quello che difende i poveri, gli operai, che lotta in prima persona per la difesa del Reddito di Cittadinanza, che parla di salario minimo oltre ad ergersi a paladino dei rider.

Azioni che lo hanno portato, stando ai sondaggi, al sorpasso storico sul Partito Democratico. Ma portarsi via gli slogan della sinistra non gli basta. E così ecco il passo successivo: il furto del sindacato. Si perché ormai è da tempo che l’ex premier strizza l’occhio alla Cgil, che a sua volta risponde con sorrisi sempre più ampi agli ammiccamenti pentastellati. Insomma, un’altra gamba alla stabilità del tavolo dell’ex Partito Comunista sta per essere tolta.

Ma a Conte il Conquistatore non basta neanche questo: lui vuole tutto.

Così ecco l’ultima idea, l’ultimo terreno di conquista: il mondo cattolico, la Chiesa. Da giorni infatti girano voci di una sua nuova iniziativa: candidare alle elezioni europee del 2024 il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, proprio con il simbolo dei pentastellati.

Ovviamente, dal punto di vista oggettivo, la scusa per l’aggancio del sempre più noto giornalista è la posizione sua e del giornale sulla guerra in Ucraina. Tarquinio si è sempre schierato da ultra pacifista contro le scelte della Nato e dell’Europa, contro la fornitura di armi etc etc etc. Posizioni identiche a quelle di Conte (una volta che è passato all’opposizione, ovvio). Ma non è solo questo.

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La scelta di offrire un seggio politico e quindi di portarsi in casa il direttore del quotidiano edito dalla Dei (la conferenza episcopale italiana) è infatti la prova che il prossimo campo di conquista sia il mondo cattolico, soprattutto quello catto-comunista, ultimo feudo del Pd.

Non è una novità che Conte cerchi in quel settore più consensi come non è una novità che il Vaticano apprezzi le parole e l’operato dell’ex premier; quando infatti sedeva a Palazzo Chigi si era conquistato l’appoggio, il sostegno, il consenso di ampie fette del Vaticano, soprattutto per il suo modo di fare, i toni garbati, la faccia pulita.

Ma l’idea di candidare Tarquinio è una vera Ora ostile al mondo cattolico.

Non sappiamo ancora se il giornalista deciderà di fare il grande salto e non è questo in fondo il punto della questione; la cosa importante è che l’avvocato del popolo ha un nuovo obiettivo nel proprio mirino. E di tutto questo sembra che al Nazareno nessuno si stia accorgendo di nulla.

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