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Sinodo: la rivoluzione d’ottobre di papa Francesco

L’ingegneria della manipolazione dell’informazione è stata portata a un nuovo livello con l’azione presa il 2 ottobre dal neo-prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, il cardinale Victor Manuel Fernández (di fresca e contestata nomina bergogliana). Egli ha svelato sul sito del Dicastero i primi Dubia inviati al Papa dai 5 cardinali il 10 luglio e la risposta firmata da papa Francesco. Ma ciò che risalta è un’apparente distorsione delle date.

Le domande e le risposte sono amalgamate in un singolo documento datato 25 settembre. Eppure, questa data è esclusivamente riferita alla richiesta di Fernández al Papa di rendere pubbliche alcune parti della risposta, che in realtà era stata data l’11 luglio. Questa manovra astuta dà l’impressione che la risposta del Papa sia stata fornita il 25 settembre, ma tale interpretazione è evidentemente fuorviante.

Ciò che rende il tutto ancor più intrigante è la completa assenza della data dell’11 luglio alla fine della risposta papale. Fernández sembra aver scelto di omettere deliberatamente la seconda richiesta di chiarimento dei cardinali, datata 21 agosto. In essa, i cardinali lamentavano che la lettera papale dell’11 luglio non avesse fornito risposte adeguate alle loro domande.

Ma l’inganno non si ferma qui. La lettera divulgata dal Dicastero per la Dottrina della Fede non è la versione completa. Parti significative, quali un’introduzione e una conclusione, sono state omesse. Queste parti, visibili nella versione integrale, rivelano chiaramente il disagio del Papa nei confronti delle azioni dei 5 cardinali.

Davanti a tali rivelazioni, si può solo concludere che ci sia stata una massiccia campagna di distorsione dell’informazione con l’intento di ingannare la comunità cattolica. Organizzazioni come Vatican News hanno ulteriormente alimentato tale narrazione, con titoli ingannevoli e articoli privi di date essenziali.

Il messaggio ufficiale sembra voler chiudere la questione dei Dubia, affermando che una risposta è stata fornita e che il Sinodo può proseguire senza intoppi. Questa sembra una manovra per evitare ulteriori domande e problemi.

In conclusione, ci troviamo di fronte a una rappresentazione distorta e ingannevole della realtà da parte di alcuni vertici della Santa Sede. Nonostante proclamino un’apertura verso lo Spirito Santo, sembrano più interessati a far avanzare i loro personali programmi e agende.

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Pubblicato inEssere o non essere

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