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A corto di giocattoli per l’Ucraina

Ah, le difficoltà della guerra… sembra che gli scaffali delle armi stiano diventando un po’ spogli. Una versione armata di “Black Friday”, se vogliamo.

“Ucraina, siamo quasi a corto di giocattoli per te!”

E questa mattina, il Pentagono ha giocato al gioco “Chi ha speso tutti i suoi soldi per le caramelle?”, rivelando che la sua alacrità nel comprare regalini per l’Ucraina li ha quasi prosciugati. Ho l’impressione che qualcuno non abbia ben gestito il proprio bilancio mensile.

John Kirby, apparentemente il portavoce di “OvvioVille”, ha esclamato, forse un po’ tardivamente, “Il tempo non è dalla nostra parte”. Grazie per quella perla di saggezza, John. E il buon vecchio Joe Biden, nel frattempo, scommette sul fatto che il suo team di tifosi al Congresso stia ancora tifando per lui. “Andiamo ragazzi, tutti insieme ora, un po’ di sostegno bipartisan!”

E poi c’è la NATO che, come quel vecchio zio al bar che ti dice che il suo bicchiere è quasi vuoto sperando che tu paghi un altro round, avverte: “Stiamo raschiando il fondo del barile”. L’ammiraglio Rob Bauer, con un tono che potrebbe far pensare che stia parlando di fare torte anziché di guerra, osserva che dobbiamo “aumentare la produzione a un ritmo molto più rapido”. Forse è ora di una maratona di cucina armata?

E, ovviamente, James Heappey, il ministro della Difesa inglese, si unisce al coro lamentandosi che “Le scorte militari occidentali sembrano un po’ scarse”. Bene, James, forse è il momento di smettere di guardare il portafoglio e iniziare a pensare all’attività manifatturiera? Solo un suggerimento.

Ah, la guerra. Sempre piena di sorprese. E a quanto pare, di budget mal gestiti.

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Pubblicato inScemi di guerra

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