Ah, Ilaria Salis! La nuova paladina dei diritti umani, un po’ Giovanna d’Arco, un po’ Madre Teresa di Calcutta, e un bel po’ vittima sacrificale dei sistemi giudiziari europei. Arrestata in Ungheria per tentato omicidio, la maestra milanese ha finalmente rotto il silenzio con una dichiarazione che sembra uscita direttamente da un manuale di retorica politica. Ecco il resoconto della sua prima intervista concessa a La Stampa.
L’eroina martire: il caso giudiziario
La signora Salis ha deciso di sfruttare la sua disavventura giudiziaria come trampolino di lancio per la sua carriera politica, candidandosi alle elezioni europee. “Voglio trasformare questa mia vicenda in qualcosa di costruttivo non solo per me, ma per tutti coloro che sono vittime di ingiustizie, sfruttamento, violenze, guerra, povertà e discriminazioni,” ha detto, con la convinzione di chi è certo di essere dalla parte giusta della Storia (Adnkronos) (Quotidiano Nazionale).
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Un processo “giusto”
Nella sua lettera aperta, letta alla Camera dai leader di Alleanza Verde Sinistra, la Salis ha espresso il desiderio di un processo in cui siano garantiti i diritti fondamentali, il principio di proporzionalità e la presunzione di innocenza. E chi potrebbe biasimarla? Dopotutto, chi non vorrebbe un processo equo quando si è accusati di tentato omicidio? Ma attenzione, perché il suo caso potrebbe diventare un terreno di scontro tra l’Ungheria e l’Italia, con tanto di implicazioni politiche e diplomatiche che fanno invidia ai romanzi di spionaggio (Adnkronos) (Quotidiano Nazionale).
La retorica politica
Alla domanda se si sia sentita sostenuta dal governo, la risposta è stata diplomatica, o meglio, una non risposta: “Preferisco non rispondere.” E ancora, quando interrogata sulla vicinanza tra alcuni partiti di maggioranza italiani e il governo di Orban, ha preferito mantenere il silenzio. E poi c’è la ciliegina sulla torta: “Il giorno in cui uscirò dal carcere, per prima cosa abbraccerò le persone a cui voglio bene. Poi mangerò una pizza”. Santa subito, ma preferibilmente con un seggio al Parlamento europeo (Adnkronos).
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Reazioni politiche
Le reazioni a questa intervista non si sono fatte attendere. Matteo Salvini, sempre pronto a esprimere la sua opinione, ha dichiarato: “Assurdo che questa Salis in Italia faccia la maestra. Non può fare quel lavoro.” Ha persino ricordato un episodio del 2017 in cui la Salis sarebbe stata coinvolta in un’aggressione a un gazebo della Lega. Episodio per il quale, tra l’altro, è stata assolta (Quotidiano Nazionale).
Il giudizio a tribunale e urne
In definitiva, Ilaria Salis si propone come una figura eroica e martire dei nostri tempi. Con un’intervista che è un misto di tragedia personale e ambizioni politiche, ha saputo attirare l’attenzione su di sé e sulla sua causa. Ma la vera domanda resta: riuscirà davvero a trasformare la sua vicenda in una vittoria politica? O sarà solo l’ennesima figura sacrificata sull’altare delle grandi promesse elettorali?
In attesa del verdetto del processo e del risultato delle elezioni, possiamo solo osservare con un misto di curiosità e scetticismo. Una cosa è certa: Ilaria Salis ha già scritto un capitolo significativo della sua storia, che sia dalla parte giusta o meno, lo dirà il tempo.