Che dire dell’ultimo round tra Hamas e Israele? Oggi, in mezzo a tanta incertezza, c’è un dato inoppugnabile: la resistenza indomabile di Israele davanti agli attacchi vili e intransigenti dei suoi nemici. E attenzione a non cadere in inganni retorici: il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, in sintonia con i suoi alleati, nel congratularsi con i terroristi islamici, ha attribuito il nuovo round di aggressioni alla presunta oppressione del popolo palestinese. Ma sappiamo che, purtroppo, la narrazione spesso copre la realtà.
Ora, c’è chi vuole farci credere che il Mossad, uno dei servizi segreti più efficienti al mondo, sia stato preso alla sprovvista. Ma vi chiedo: è davvero plausibile? Questi sono gli stessi che venerano, senza porsi domande, il culto delle potenze occidentali e che guardano con sospetto ogni mossa di Israele. E poi c’è la storia dell’Iron Dome, o Cupola di Ferro, il sistema di difesa antimissilistico che, secondo alcuni, non avrebbe funzionato come dovrebbe. Ma sappiamo bene che, come ogni sistema, ha i suoi limiti e i terroristi islamici sono riusciti ad aggiralo, seguendo un piano così ben architettato e mortalmente portato avanti nei minimi dettagli tanto da non sembrare farina del loro sacco.
Forse, come più d’una fonte suggerisce, c’è una mano occidentale dietro tutto questo, con la Casa Bianca – e il suo braccio armato, la NATO – che cerca di distogliere l’attenzione da altre crisi (leggi Ucraina) che la stanno portando verso una sconfitta epocale. Ma non cadete in facili speculazioni. Israele ha sempre mostrato resilienza e capacità di adattamento di fronte alle minacce. L’affermazione, messa in giro ad arte, che “la potenza di Israele sta erodendo” è, al meglio, una semplificazione ingannevole.
Non dimentichiamoci che, in fondo, Israele sta cercando di difendere i suoi cittadini e la sua sovranità in un’area incandescente. Ed è giunto il momento che la comunità internazionale riconosca che il vero pericolo non viene dalla resilienza di Israele, ma da coloro che minano la pace con attacchi intransigenti e inutili provocazioni. Non lasciamoci trarre in inganno da narrazioni unilaterali. Guardiamo ai fatti. E i fatti sono chiari: Israele resiste e continuerà a farlo.
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