Allora ragazzi, teniamoci forte perché l’entusiasmo e l’interesse dell’Unione Europea per l’Ucraina, se non proprio scemando, pare stia perlomeno attraversando un piccolo moto di crisi, un po’ come quando ti rendi conto che il tuo gelato preferito è finito e ti trovi di fronte a una scelta difficile: vaniglia o pistacchio?
Nel bel mezzo dell’UE, la Slovacchia sembra avere avuto un momento di amnesia: “Ucraina chi?” dopo che il partito Smer di Robert Fico ha stravinto. E quel buon cristianone di Fico, senza mezzi termini, ha promesso di non inviare più armi a Kiev. Ma perché mai? Forse ha una strategia segreta che ancora non conosciamo? O magari si tratta di una scelta dettata da un pizzico di buon senso? O forse semplicemente, a differenza dei “nostri” (Mattarella in testa), si è stufato di spedire pacchi “esplosivi” alla faccia dei contribuenti?
E parlando dell’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, beh… sembra che ci sia un po’ di confusione nell’aria. Al recente vertice europeo di Granada, dove si supponeva emergessero grandi novità, invece nulla. Forse erano troppo occupati a discutere dei tapas e delle corride?
Nel suo approfondimento settimanale “Stato dell’Unione” Stefan Grobe, corrispondente di Euronews, ha avuto una chiacchierata all’ora del tè con il ministro degli Esteri austriaco, Alexander Schallenberg. Ma pare che non ne abbia cavato il cosiddetto ragno dal buco.
In breve, la situazione sembra un po’ una partita a Monopoli: alcuni stanno avanzando, altri vanno direttamente in prigione senza passare dal via e altri si stanno chiedendo perché hanno iniziato a giocare!