Avete presente quella sensazione liberatoria quando finalmente chiudete la porta dell’ufficio, spegnete il computer e lanciate un grido primordiale al cielo? Ecco, è arrivato quel momento anche per me. Si chiude! Fine delle trasmissioni! Sigilliamo tutto, mettiamo il lucchetto e consegniamo le chiavi all’oblio delle ferie estive. Ma attenzione, amici miei, non c’è da festeggiare troppo: come sempre, dietro l’angolo c’è il rischio che settembre arrivi con la stessa dolcezza di un pugno in faccia.
La trappola delle ferie: illusione o realtà?
Eh sì, perché tutti parliamo delle ferie come di una panacea, ma in realtà sono una trappola! Una trappola dorata, sì, con l’odore di cocco e il rumore delle onde, ma pur sempre una trappola. Passi mesi a lavorare come un mulo da soma, con l’unico obiettivo di arrivare a questo miraggio, e quando finalmente ci sei… zac! Arrivano i conti da pagare: prenotazioni carissime, spiagge affollate, bambini urlanti. E mentre cerchi di rilassarti, ti rendi conto che sei stanco anche di rilassarti. Ironico, no?
Settembre, il ritorno al dramma
E vogliamo parlare di settembre? Ah, settembre, quel mese subdolo che si nasconde dietro le ferie come un brigante dietro un cespuglio. Tu torni a casa con la pelle bruciata dal sole, le infradito ancora ai piedi, e lui ti assale con scadenze, riunioni, e quella frase che nessuno vuole mai sentire: “Riprendiamo da dove eravamo rimasti.” Ma io dico: Perché? Dove siamo rimasti? Non possiamo far finta di niente e ricominciare da zero?
Una promessa (forse)
Quindi sì, io chiudo. Chiudo tutto. Ma tornerò? Non lo so. Magari a settembre mi rifugio su un’isola deserta, lontano da Excel, email e WhatsApp. Oppure torno, ma solo per vedere il caos che si scatena quando lascio tutto in sospeso. Ironia della sorte, anche andare in ferie diventa un lavoro. Ma per ora, ciao ciao!
E voi, siete pronti a staccare?
Prima di spegnere tutto, fatemi sapere: anche voi state sognando una fuga, o siete già pronti a combattere contro settembre? Scrivete, commentate, insultatemi pure. Io, per il momento, vado a cercare il mio costume da bagno. E un buon avvocato per affrontare il rientro.
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