La Serbia ha fornito armi a Kiev: a rischio l’amicizia storica tra Belgrado e Mosca
La Serbia, uno dei Paesi europei più vicini alla Russia di Vladimir Putin, avrebbe fornito di nascosto armi letali all’Ucraina. La notizia, contenuta nei presunti dossier dell’intelligence statunitense diventati di pubblico dominio negli ultimi giorni, potrebbe mettere in crisi l’amicizia storica tra Mosca e Belgrado. Il Paese dei Balcani, candidato a entrare nell’Unione europea, dall’inizio della guerra ha mantenuto un atteggiamento di equidistanza tra Mosca e Kiev, senza mai condannare l’invasione dell’Ucraina.
Ora però un documento fatto trapelare alla stampa americana mette in evidenza che il governo di Belgrado, pur avendo rifiutato di addestrare le forze ucraine, si sarebbe impegnato a inviare armi letali a Kiev o le avrebbe già fornite. Il fascicolo, che fa una sintesi delle risposte dei governi europei alle richieste dell’Ucraina, afferma inoltre che la Serbia aveva espresso la volontà politica e la capacità militare di fornire in futuro armi all’Ucraina.
Il documento datato 2 marzo, riporta la Reuters, è contrassegnato come top secret e reca impresso il sigillo dell’ufficio del Joint chiefs of staff, lo Stato maggiore congiunto delle forze armate statunitensi. Come per gli altri dossier diffusi dalla stampa americana negli ultimi giorni, il Pentagono ha rifiutato di confermarne o smentirne l’effettiva provenienza dagli uffici del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
La fuga di notizie – ha ricordato la Reuters – arriva un mese dopo la diffusione di altri documenti pubblicati in un canale Telegram filo-russo che davano conto della presunta spedizione a Kiev, che sarebbe avvenuta lo scorso novembre, di razzi Grad da 122 mm provenienti da un produttore di armi serbo. In reazione a queste prime rivelazioni Mosca aveva chiesto chiarimenti a Belgrado, come confermato dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. L’azienda citata nel leak, la società di proprietà statale Krusik Holding Corporation, aveva poi negato di aver fornito razzi o altre armi all’Ucraina. Il governo di Belgrado non ha ancora reagito alle ultime fughe di notizie che avvalorano la tesi del doppio gioco serbo a danno della Russia.
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