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Dunque, dopo vari tentennamenti è arrivato il rinvio del pagamento delle multe ai bistrattati no vax, che sarebbe meglio definire come cittadini che hanno scelto di esercitare un loro sacrosanto diritto. Con un emendamento presentato dalla Lega in commissione Giustizia, al Senato, in merito al cosiddetto decreto rave, è passata la proroga per l’esborso della sanzione di 100 euro al 30 giugno 2023. Si tratta comunque di un parziale soddisfazione per chi sostiene da tempo la sostanziale illegittimità di un obbligo privo di alcuna giustificazione razionale, vista la bassa letalità relativa del Covid e, soprattutto, l’assoluta impossibilità da parte dei vaccini sperimentali di bloccare la catena dei contagi.

Probabilmente, da parte delle forze di maggioranza, così come sta avvenendo con il tormentone infinito delle quarantene, delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa e dei sempre più inutili tamponi di massa, sta da tempo prevalendo la linea morbida di lasciar decantare una pandemia praticamente scomparsa, senza tuttavia decretarne ufficialmente la fine, insieme all’intero baraccone che ruota intorno a questa inverosimile vicenda sanitaria. Una strategia che avrà pure una sua logica politica ma che, per timore di perdere i consensi di chi si è fatto completamente manipolare dai professionisti del terrore virale, tende a mantenere il Paese, che deve affrontare problemi ben più seri, in una indefinita ambiguità, lasciando i circa due milioni di cittadini soggetti alla sanzione nel limbo dell’incertezza perenne.

Ciononostante, per alcuni talebani che ancora si definiscono liberali, la proroga di 6 mesi rappresenta uno scandalo insopportabile. Tra questi spicca il commento di Maria Stella Gelmini, ex capogruppo di Forza Italia alla Camera e attuale portavoce di Azione, la quale ha usato parole in stile bolscevico: “Alla fine la sanatoria per i no vax è arrivata: se qualcuno aveva dubbi sullo sconcertante revisionismo sui vaccini da parte di questo esecutivo, oggi si dovrà convincere. In Commissione giustizia al Senato è infatti stato approvato l’emendamento proposto dalla Lega per rinviare l’applicazione della sanzione a chi si è rifiutato di vaccinarsi nonostante obbligato dalla legge. Una vergogna e un insulto a chi si è responsabilmente vaccinato per tutelare se stesso e gli altri”.

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In verità la vergogna e l’insulto lo ha commesso per l’ennesima volta chi, malgrado le schiaccianti evidenze sottolineate all’inizio del pezzo, continua a truffare la comunità, propalando la balla di un collettivismo vaccinale che fa ancora venire i brividi. Sono tre anni che questi personaggi speculano su un ingiustificato terrore virale. Direi che  è proprio giunto il momento di chiudere il capitolo.

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