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Shock sul campionato: la Juve penalizzata di 15 punti

La Corte d’Appello della Federcalcio più severa della richiesta di 9 punti del procuratore Chiné. Inibizioni per Andrea Agnelli, Nedved, Garimberti e altri dirigenti. La squadra scivola al decimo posto in classifica. I legali: “Attendiamo le motivazioni per presentare il ricorso. C’è stata una palese disparità di trattamento ai danni della Juventus”

Una stangata storica. La Corte d’Appello della Federcalcio punisce la Juventus con 15 punti di penalizzazione, da scontare subito (quindi coi bianconeri di Allegri che scendono da 37 a 22 punti in classifica, dal terzo al decimo posto, lontanissimi dalla zona Europa), in merito al caso delle plusvalenze fittizie, riaperto con accoglimento dell’istanza di revocazione da parte del tribunale di secondo grado guidato da Mario Luigi Torsello. Prosciolti gli altri 8 club imputati, insieme ai loro dirigenti.

La Corte è andata ben oltre la requisitoria mattutina del procuratore Figc, Giuseppe Chinè, che, se da una parte aveva confermato le stesse richieste di inibizione di 9 mesi fa per i dirigenti di Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara e Pro Vercelli (chiedendo solo una multa di 8 mila euro per il Novara), sul fronte bianconero si era spinto fino ai 9 punti di penalizzazione. La sentenza, comunicata in serata, è andata ben oltre inasprendo la pena.

L’udienza, in videocollegamento per tutti i legali, è cominciata alle ore 13.00. E dopo una prima fase di dibattimento, durante la quale la procura della Federcalcio ha formulato le richieste di pena, si è arrivati alle tesi della difesa e alle contro-repliche di Chinè, che avrebbe motivato i 9 punti di penalizzazione per la Juventus con la necessità di rendere “veramente afflittiva la pena nel campionato in corso”, facendo in modo che i bianconeri scivolassero fuori dalla zona coppe europee.

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© Marco BERTORELLO / AFP

Andrea Agneli insieme ai manager della Juventus

Chinè aveva inoltre aggiunto 4 mesi a ogni dirigente della Juve rispetto alle precedenti richieste di aprile del primo filone delle plusvalenze, mentre per tutti gli altri club imputati ha confermato la requisitoria di 9 mesi fa: tra i 52 imputati, la procura aveva chiesto un anno di inibizione per Massimo Ferrero, 11 mesi e 15 giorni per Fabrizio Corsi dell’Empoli, 7 mesi e 20 giorni per sua figlia Rebecca (da fine dicembre consigliera della Lega Serie A), 6 mesi e 10 giorni per Enrico Preziosi, 14 mesi e 5 giorni per Luca Carra del Parma, 12 mesi e 20 giorni per Daniele Sebastiani del Pescara, e così via; identiche – oltre alle inibizioni – anche le richieste di multe: 338 mila euro al Parma, 320 mila euro al Genoa, 195 mila euro alla Sampdoria, 125 mila euro al Pescara, 90 mila euro al Pisa, 42 mila euro all’Empoli, 23 mila euro alla Pro Vercelli e 8 mila euro al Novara.

Tutto stralciato, tranne la posizione della Juve che è stata quindi inasprita. Anche per quanto riguarda le inibizioni dei dirigenti che si sarebbero resi protagonisti delle cosiddette plusvalenze fittizie: a Paratici 30 mesi di inibizione, ad Agnelli e Arrivabene 24 mesi, a Cherubini 16 mesi e a tutti gli altri dirigenti (Nedved, Vellano, Garimberti, Grazioli Venier, Arrivabene, Hughes, Marilungo, Roncaglio) 8 mesi di stop.

Durante l’udienza c’è stato tra l’altro un botta e risposta tra il procuratore e gli avvocati del club bianconero sull’utilizzo delle plusvalenze. Chinè ha sottolineato come quelle contestate servissero a coprire le perdite; i difensori della Juve hanno ribattuto che le plusvalenze in oggetto, per 60 milioni, rappresentano solo il 3,6% dei ricavi. Si è arrivati così, dopo 3 ore di camera di consiglio, a una sentenza storica. La Juventus farà ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni.

Attendiamo di leggere con attenzione le motivazioni per presentare il ricorso davanti al Collegio di Garanzia dello Sport, tuttavia evidenziamo, fin da ora, che alla sola Juventus e ai suoi dirigenti viene attribuita la violazione di una regola, che la stessa giustizia sportiva aveva ripetutamente riconosciuto non esistere. Riteniamo che si tratti di una palese ingiustizia anche nei confronti di milioni di appassionati, che confidiamo sia presto sanata nel prossimo grado di giudizio”. È quanto dichiarano i legali della Juventus, Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa commentando quanto deciso dalla Corte federale della Figc.

“L’odierno accoglimento del ricorso per revocazione da parte delle Corte d’Appello Federale ci pare costituisca una palese disparità di trattamento ai danni della Juventus e dei suoi dirigenti rispetto a qualsiasi altra società o tesserato”. Hanno aggiunto i legali della Juventus, Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa commentando quanto deciso dalla Corte federale della Figc.

“La Società attende la pubblicazione delle motivazioni e preannuncia sin d’ora la proposizione di ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport nei termini del Codice di Giustizia Sportiva”. È quanto scrive in una nota la Juventus dopo la decisione della Corte Federale di Appello della Figc di penalizzare il club bianconero con 15 punti in classifica per il caso ‘plusvalenze’.

“Con la pronunzia revocata la Corte Federale di Appello aveva rigettato il reclamo proposto dalla Procura Federale avverso la decisione del Tribunale Federale Nazionale che, a sua volta, aveva prosciolto Juventus e gli altri soggetti deferiti – si legge nel comunicato della Juve – per insussistenza di qualsiasi illecito disciplinare in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze”.

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Pubblicato inCalcio

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