“Vogliamo tutti vedere qui un Vladimir diverso, Vladimir Putin, colui che merita di essere condannato per azioni criminali, qui all’Aia nella capitale del diritto internazionale”: lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando all’Aia alla sede della Corte internazionale penale (Cpi). E ha aggiunto: “Sono sicuro che succederà”.
“Vinceremo. Non vinceremo solo sul campo di battaglia, tutti i Paesi si sono uniti per aiutare gli ucraini a difendersi. Stiamo parlando di una guerra di aggressione da qualcuno che è abituato alla totale impunità. Chi lancia una guerra poi non ne risponde: per questo chiediamo che la Russia riceva una sentenza da parte della giustizia. Ci deve essere la giustizia che rispetta il valore della libertà. E’ quello di cui abbiamo bisogno adesso”.
Parlando alla Corte penale internazionale dell’Aia – sul cui edificio oggi per l’occasione è stata issata una bandiera ucraina -, il presidente ucraino ha accusato la Russia di seimila crimini di guerra solo ad aprile: “Crimini che hanno portato alla morte di 207 civili ucraini, tra cui 11 bambini. Solo ieri a Kherson sono state uccise 23 persone e ferite altre 49”, ha detto. Zelensky ha elencato i presunti crimini di guerra commessi dalla Russia: “Milioni” di attacchi nelle regioni del Donbass, persone uccise durante l’occupazione di Bucha, un campo di filtraggio che Mosca ha allestito nella nostra terra indipendente, prigionieri torturati durante la prigionia russa”.
“Dobbiamo trasformare l’esperienza del processo di Norimberga in una regola operativa. E’ per questo che insistiamo nella creazione di un tribunale” speciale per il crimine di aggressione della Russia, ha detto Zelensky, secondo il quale “la creazione di un tribunale speciale per l’aggressione russa sarebbe in grado di rispondere all’aggressione di Mosca”.
“E’ ingiusto nei confronti delle generazioni future lasciare problemi che non possiamo risolvere ora”, è “sbagliato che qualcuno abbia paura di dare piena forza alla giustizia: questa è “la guerra che non volevamo, quella che deve essere l’ultima”.
Immediata arriva la replica di Mosca. “Un tossicodipendente entusiasta della bomba atomica”: così la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha definito in un commento su Telegram le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Corte penale internazionale.
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