La normativa sull’adeguamento degli immobili è la goccia che potrebbe far traboccare il vaso. Sul sito web ufficiale dell’Unione Europea, sono elencati i valori sui quali si fonda l’Ue: Dignità umana, Libertà, Democrazia, Uguaglianza, Stato di diritto, Diritti umani.
Nel corso degli anni, tutti noi abbiamo dato per scontati questi diritti e a poco a poco li abbiamo persi.
Col tempo tutto si logora, si corrompe. Il comunismo si è trasformato in stalinismo, lo Stato liberale nel liberismo del Monopoli in cui BlackRock, Vanguard, State Street Corporatio, Bill Gates, Jeff Bezos, George Soros, Forum di Davos, l’Aspen Institute e la Trilateral dettano le regole. E l’Unione Europea ha preso le forme del Leviatano che oggi ci impone un modello di vita che nessuno di noi ha scelto.
Se il comunismo è riuscito a sopravvivere soltanto scendendo a patti col capitalismo, ancora non è chiaro come possa riuscire a sopravvivere il liberalismo. Nemmeno i pesi e contrappesi (quali la normativa antitrust) hanno impedito di giungere alla fine della partita: manca qualche giro, poi i vincitori avranno messo le mani su tutto, e noi dovremo lasciare anche tutto ciò che (fino ad oggi) ci è rimasto.
Così, per accelerare la fine della partita, l’Unione Europea ci priva di quei pochi soldi che abbiamo in tasca: dobbiamo ristrutturare, per consentire ai fondi d’investimento internazionali di mettere le mani su un patrimonio immobiliare in buone condizioni.
Ormai è evidente, e non occorre neppure più citare la celebre frase di Klaus Schwab “Non avrete niente e sarete felici”: tutto ciò che è ancora di nostra proprietà ci verrà tolto.
I ricchi (quelli veri) sono sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri: luogo comune e leggenda metropolitana? E’ evidente a tutti che divario si allarga, proprio come alla fine d’una partita di Monopoli. L’usura è il peccato capitale del mondo Occidentale, lo dico da tempo. Occorre prendere atto della realtà: il nostro mondo Occidentale si fonda sul mutuo a interesse, ma c’è una parte dell’umanità che trova tutto questo ripugnante.
Fare affari con la Riba (Interesse, Usura) è haram secondo il Corano (Al-Baqarah, 278-279): nell’Islam, ḥarām (in arabo: حرام “proibito”) indica qualsiasi comportamento o situazione vietati dalla fede islamica; ed è contrapposto ad ḥalāl (“lecito”).
E’ vero che sistema bancario è nato in Italia nel Rinascimento, ma altri lo hanno perfezionato in maniera diabolica.
La rinunzia alla sovranità monetaria rende persino gli Stati nazionali impotenti davanti allo strapotere di chi gestisce il capitale (BlackRock, State Street Corporation e Vanguard gestiscono 23 trilioni di US $, più o meno il PIL degli USA), l’intero PIL mondiale ammonta a 104 trilioni (nel 2022) e il PIL italiano a 2,1 trilioni circa.
Gli economisti parlano ancora di mercato, anche oggi che il mondo è un finto mercato in cui un manipolo di mercanti detta le regole e i prezzi. Anche il mercato è un concetto logoro, corrotto.
Nulla di nuovo: “Il bilancio deve essere equilibrato, il tesoro ripianato, il debito pubblico ridotto, l’arroganza della burocrazia moderata e controllata, e l’assistenza alle nazioni estere tagliata, per far sì che Roma non vada in bancarotta.” (Cicerone)
Alla fine, Roma è andata in bancarotta e l’Impero (che era durato 5 Secoli) è crollato.
Tout casse tout passe tout lasse, il n’est rien, et tout se remplace.
Ai confini dell’Impero americano, noi subiamo tutte le conseguenze del declino. Tuttavia, i nostri proconsoli non soltanto non fanno nulla per rallentare l’inevitabile crollo, ma fanno del loro meglio per rendere intollerabile la nostra condizione di abitanti delle colonie.
Abbiamo appena perso il diritto di disporre del nostro corpo, rifiutando un trattamento sanitario potenzialmente nocivo, e ora il nuovo attacco è alla casa: qualcosa di inconcepibile per il popolo. Poi andrà a segno l’attacco alla libertà di movimento con il progetto distopico delle Città di 15 minuti, quindi il divieto di circolare liberamente con le nostre automobili, la sospensione del Trattato di Maastricht…
Io credo che ormai la maggioranza degli Italiani sia fortemente a favore dell’Italexit. L’Unione Europea si è trasformata nel reame dei burocrati che fanno gli interessi delle lobby. Esattori impazziti che impongono norme degne di Alice nel Paese delle Meraviglie: dalla composizione del cioccolato alle farine di insetti, dalle automobili elettriche alla classe energetica delle nostre abitazioni.
Chi fermerà questa protervia? O meglio: è ancora possibile fermare questa protervia o – come ha scritto Giorgio Agamben – “Il lavoro che ci sta davanti può cominciare solo là dove tutto è perduto, senza compromessi e senza nostalgie”?
Oggi è più che mai evidente che non resti altra salvezza che rovesciare il tavolo. La partita di Monopoli non può che finire male. Eppure, oggi più che mai manca un movimento di protesta. Secondo studi autorevoli, i giovani non sarebbero in grado di comprendere un normale articolo giornalistico di media complessità. Del resto non leggono libri, ma sono sempre davanti ai loro schermi, sono altrove, in un mondo che già somiglia al metaverso. Come possono comprendere la realtà se sono analfabeti funzionali?
Sono capaci di imbrattare le opere d’arte, ma totalmente incapaci di comprenderle: forse è proprio perché non le comprendono che le imbrattano. In nome di cosa? Della Green Culture. C’era una volta un uomo illuminato, Aurelio Peccei, che incaricava il Massachusetts Institute of Technology di redigere il Rapporto sui Limiti dello Sviluppo. Era il 1972. Da quella partenza, necessaria per comprendere le dinamiche e le conseguenze dell’industrializzazione e dello sfruttamento delle risorse naturali, si è giunti alle bambinate di Greta Thunberg, alle pagliacciate dei suoi arresti ad uso della TV mondiale e agli imbrattatori.
Ancora una volta, dal bene nasce il male. Ancora una volta, in nome del bene comune si limita la libertà individuale. “L’attività del singolo non deve nuocere agli interessi della collettività, ma inserirsi nel quadro di questa e per il bene comune.” (Monaco, 24 febbraio 1920, Il programma del nazionalsocialismo).
La ricomparsa dell’ideologia nazista in Europa è evidente. La collettività è vista come una divinità a cui tributare sacrifici, come se non fosse un’altra astrazione, come se non fosse un semplice insieme di individui. Limitare un diritto individuale per tutelare un diritto collettivo è un’eresia e una cretinata: i diritti collettivi non sono altro che la somma dei diritti individuali e ogni sottrazione al singolo diminuisce il totale complessivo.
Io abito la mia casa e ho il diritto di farlo, in quanto essere umano, nelle condizioni e con le modalità che stabilisco io. L’Unione Europea non mi rappresenta e, se anche mi rappresentasse, non potrebbe togliermi un diritto umano inviolabile.
Si parla tanto a vanvera di libertà, quando le uniche libertà che si accrescono sono quelle afferenti la sfera sessuale. Dopo la vaccinazione obbligatoria, nell’interesse collettivo si imporrà una dieta, uno stile di vita, un obbligo di farsi impiantare microchip e modem per essere costantemente monitorati e obbligati a fare ciò che garba al folle legislatore liberticida. Si conteranno i litri d’acqua consumati, gli zuccheri e le calorie, il numero di rapporti sessuali, si imporrà come sia lecito spendere i pochi soldi a nostra disposizione e, in caso di trasgressione, grazie alla moneta unicamente digitale ci verrà bloccato il conto. Tutti i diritti saranno condizionati all’obbedienza e al primo segnale di dissenso ci verranno tolti i crediti sociali, come già accade oggi in Cina. La libertà di informazione è sistematicamente limitata dal fact-checking, quella di movimento dai blocchi del traffico e dai divieti di accesso, ora si limita il diritto di abitazione o, per ora, di disposizione del bene immobile. Tutto questo è semplicemente aberrante. Io sono indignato e seriamente preoccupato per il nostro futuro.
Eppure, un avvocato del PD mi ha detto che la vaccinazione in Italia non è mai stata obbligatoria (neppure per le categorie e le fasce di età per le quali vigeva l’obbligo) perché ciascun singolo aveva la concreta possibilità di trasgredire. Un genio! Un obbligo, secondo questo lampante esempio di demenza, sarebbe tale unicamente quando lo Stato ci priva persino della concreta possibilità di trasgredire. Cosa fare, attendere che tutto sia perduto, la fine della partita di Monopoli o incominciare subito l’inevitabile ribellione subito?
Alfredo Tocchi
Tocchi è avvocato milanese esperto di diritto bancario.
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