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Maxi dirigibile militare cinese svelato da satelliti

Quale può essere la funzione del velivolo? Potrebbe essere un laboratorio volante, per testare le comunicazioni quantistiche o qualcosa collegato alla difesa e alla sicurezza

Dopo il pallone spia abbattuto dagli Usa a febbraio al largo della costa della Carolina del Sud, è un grande dirigibile dell’esercito cinese a far arrovellare gli esperti militari sui piani aerospaziali nell’alta atmosfera delle forze armate del Dragone. Avvistato per la prima volta in una base remota nel deserto della Cina nord-occidentale, le immagini satellitari di BlackSky ottenute dalla Cnn sono dello scorso novembre e potrebbero segnalare un notevole progresso di Pechino sui dirigibili, più versatili e manovrabili di quelli finora conosciuti, scrive Antonio Fatiguso in un approfondimento per l’Ansa.

Il velivolo è di circa 30 metri, è al centro di una pista di atterraggio lunga quasi un chilometro in un complesso militare desertico, verosimilmente nello Xinjiang, cuore di altri asset strategici tra decine di enormi silos per missili a lungo raggio con testate nucleari e modelli in scala di portaerei americane della classe Nimitz per le simulazioni di studio e attacco. Più esperti del settore aerospaziale hanno confermato l’ipotesi di dirigibile, pista di atterraggio ed hangar enorme di quasi 300 metri: un “sottomarino dei cieli”, in altri termini, con possibile capacità di propulsione e navigazione per il sorvolo prolungato di un’area.

Ma quali potrebbero essere le applicazioni di difesa di un mezzo all’apparenza datato e anacronistico? In generale, spiega una fonte di settore all’Ansa, «è ragionevole pensare a un laboratorio volante, forse per testare le comunicazioni quantistiche al riparo da intercettazioni o gli standard capaci di neutralizzare sistemi nemici», come una rete satellitare. «Di sicuro, è qualcosa collegato alla difesa e alla sicurezza», le priorità del presidente Xi Jinping.

Non a caso, nel mezzo degli sforzi per consolidare le forze militari in vista di possibili conflitti, a partire dal dossier più caldo di Taiwan, la Cina ha promulgato lunedì le revisioni alla disciplina del servizio militare consentendo al personale in pensione di essere riarruolato per garantire soldati esperti all’Esercito popolare di liberazione e il reclutamento di studenti di scienze e ingegneria formati in alta tecnologia – quali l’intelligenza artificiale e la robotica – per combattere le nuove tipologie di conflitti in domini come spazio e cybersicurezza.

L’esercito cinese si sta inoltre concentrando nella ricerca sulla “guerra di intelligence” che fa uso di intelligenza artificiale e di altre tecnologie. Le nuove misure puntano a «costruire un sistema di leva capace di rispondere, dal tempo di pace alle emergenze, in modo rapido e senza soluzione di continuità», ha commentato Tan Kefei, portavoce del ministero della Difesa.

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Pubblicato inCina

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