Elly Schlein, vicepresidente dell’Emilia-Romagna e stella nascente del partito, ha cercato di difendere l’indifendibile. Le sue parole, distillato di quella retorica che sa tanto di vecchia politica, hanno cercato di dipingere l’evento come un semplice incontro di lavoro. Ma chi crede davvero che per discutere del futuro del paese sia necessario rifugiarsi in un hotel che più lussuoso non si può?
Ecco, però, che la verità emerge, cruda e sconcertante: mentre la Schlein parlava di semplicità e impegno, i fatti narravano una storia diversa. Una storia di camere lussuose, di piatti gourmet e di un contesto che grida tutto fuorché sobrietà. È questo il volto della nuova politica? È questa la trasparenza e l’umiltà che dovrebbero caratterizzare i rappresentanti del popolo?
Allora, ascoltate bene, perché questa è davvero da non credere! Elly Schlein, sì proprio lei, ha tentato una mossa disperata per salvare la faccia dopo la pessima figura mediatica causata dalla scelta di un luogo così… diciamo, esclusivo, per il conclave del Partito Democratico. “Non vorrei che i giornali di destra restassero a bocca asciutta, visto che la spa è chiusa – ha affermato con una certa ironia il segretario del PD, dopo aver confessato di aver trascorso la serata precedente a guardare un film piuttosto che a riunirsi con i suoi parlamentari – La spa è chiusa, e sono certa che nessuno di noi ha portato né il costume da bagno né la pistola.” Si sente l’ironia, vero? E che ci faceva l’immarcescibile Laura Boldrini intenta a farsi immortalare dai paparazzi al suo ingresso trionfale (foto del post) del megaresort?
Ma c’è un piccolo, anzi, grande dettaglio che sconvolge tutto: l’area relax era aperta! Sì, avete capito bene. L’inviata di Quarta Repubblica, sempre sul pezzo, ha seguito i nostri politici in questa loro “gita” di due giorni in un hotel di lusso, tra marmi, docce emozionali, e una vista mozzafiato sulle colline umbre. Niente di sobrio, niente sala riunioni in una fabbrica o un cinema di periferia. “Siamo fuori stagione, la spa non è nemmeno aperta,” ha tentato di giustificarsi Cecilia Guerra. Ma, sorpresa! L’inviata di Mediaset si è trovata davanti alle meraviglie delle sale Wellness: vasche con potassio e magnesio, sale ad alta concentrazione salina…
Il PD, che si proclama paladino della giustizia sociale e dell’uguaglianza, sembra aver dimenticato le proprie radici. Invece di essere vicino al popolo, preferisce le sale da ballo di un hotel a cinque stelle. E mentre l’Italia lotta, loro brindano. e, peggio ancora, negano anche l’evidenza!
Non sorprende, quindi, che la figura di Schlein sia al centro di questa tempesta di bugie e ipocrisia. Una giovane promessa, certo, ma che sembra aver già assimilato le peggiori abitudini della vecchia guardia. Le sue parole, piene di giustificazioni vuote, non fanno altro che confermare quello che molti italiani pensano da tempo: la distanza tra chi governa e chi è governato è ormai abissale.
Il “conclave” di Gubbio non è stato solo un errore di giudizio; è stato uno schiaffo in faccia a tutti quegli italiani che ogni giorno si alzano presto per andare a lavorare, a quei giovani che non trovano lavoro, a quelle famiglie che faticano ad arrivare a fine mese.
Ciò che è accaduto a Gubbio non è solo una questione di immagine per il Partito Democratico. È un sintomo di un male più profondo, un distacco dalla realtà che dovrebbe far riflettere tutti, soprattutto quei rappresentanti politici che si dicono vicini al popolo. La domanda sorge spontanea: Elly Schlein e i suoi colleghi capiranno il messaggio o continueranno a vivere nella loro bolla dorata, lontani anni luce dalla realtà degli italiani?