In uno scandalo che suscita indignazione e sdegno, 104 donne nella Repubblica Democratica del Congo sono state oggetto di un gesto vergognoso da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): un misero risarcimento di soli 250 dollari ciascuna per abusi sessuali subiti dai suoi dipendenti. Questa rivelazione, emersa da report interni accessibili all’Associated Press, mostra un’indifferenza scandalosa dell’OMS verso le vittime di gravi abusi sessuali avvenuti tra il 2018 e il 2020.
La relazione, preparata dalla direttrice dell’OMS Gaya Gamhewage, si basa su un’indagine interna condotta negli anni passati. Nel 2021, una commissione di inchiesta indipendente ha scoperto che durante la lotta all’epidemia di Ebola in Congo, molti dipendenti dell’OMS avevano commesso abusi sessuali su centinaia di donne locali. Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si è scusato con le vittime, promettendo severe conseguenze per i colpevoli.
Il risarcimento offerto, tuttavia, è stato un insulto: 250 dollari per persona, una cifra che copre a malapena le spese di vita quotidiana in Congo per soli quattro mesi. È un gesto che sembra perlomeno beffardo, specialmente considerando che il totale dei risarcimenti equivale a meno dell’1% del fondo di 2 milioni di dollari stabilito proprio dall’OMS per assistere le vittime di abusi sessuali.
Inoltre, molte donne congolesi che hanno subito abusi non hanno ricevuto alcun risarcimento. Un documento riservato dell’OMS ha rivelato che circa un terzo delle vittime non è stato possibile rintracciare, e quasi una dozzina ha rifiutato l’offerta offensiva. Questa situazione è un’ulteriore dimostrazione del fallimento dell’OMS nel proteggere e risarcire adeguatamente le vittime di abusi, rappresentando uno dei più grandi scandali sessuali nella storia dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite.
Sii il primo a commentare