Il “passaporto di carbonio”, nuova frontiera del controllo climatico
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Avete mai sentito parlare del “passaporto di carbonio”? No, non è l’ultimo thriller di fantascienza, è una realtà che potrebbe bussare alle nostre porte prima di quanto pensiate! Immaginate un mondo dove ogni vostra mossa, ogni vostro viaggetto, è monitorato e registrato in nome del controllo delle emissioni di CO₂. Sì, proprio così, come in un romanzo di George Orwell, ma con un tocco ecologista!
E’ l’idea lanciata da Intrepid Travel, un tour operator tutto “sostenibile”. Ogni viaggiatore ha un limite annuo di emissioni da non superare: una specie di razionamento del viaggio, capite? Un’idea un po’ estrema, ma non nuova. I britannici ne parlavano già nel 2008, poi hanno lasciato perdere, forse perché era troppo complicato o perché temevano rivolte popolari.
Ecco come funziona: ogni cittadino ha un “budget” annuale di carbonio. Se volete andare a New York, bene, ma poi dimenticatevi la gita fuori porta in macchina. Se vi piace l’idea di una crociera, fantastico, ma poi preparatevi a passare il resto dell’anno a piedi o in bicicletta. Un po’ come avere un conto in banca, ma invece di soldi avete grammi di CO₂ da spendere. E attenzione a non sforare il budget!
Dimenticate, dunque, i passaporti tradizionali, pieni di timbri colorati da paesi esotici. Il futuro è un passaporto pieno di… nulla, perché avrete superato il vostro limite annuo di carbonio già a febbraio!
Ma aspettate, c’è di più! Immaginate di dover pianificare ogni vacanza, ogni spostamento, controllando non solo il portafoglio, ma anche il vostro saldo di carbonio. “Scusi, posso avere un biglietto per Roma?” “Mi dispiace, signore, ma il suo passaporto di carbonio è in rosso. Forse una bella passeggiata nel parco vicino casa?”
E che dire delle famiglie? “Bambini, quest’anno niente Disneyland. Abbiamo usato tutto il nostro carbonio per andare a trovare la nonna a Pasqua”. Oppure, immaginate il primo appuntamento: “Mi piacerebbe invitarti a cena fuori, ma ho già superato il mio limite di carbonio per questo mese. Che ne dici di un picnic nel soggiorno?”
Immaginate le conversazioni al prossimo barbecue con gli amici: “Ehi, ho appena cancellato il mio viaggio in Brasile perché il mio passaporto di carbonio era quasi pieno. Invece, ho deciso di investire in alberi!” Wow, che eroe, vero?
Naturalmente, ci saranno sempre quelli che avranno “budget” più generosi. Magari i ricchi potranno comprare crediti di carbonio dai meno abbienti, in una sorta di borsa nera del carbonio, dove si comprano e vendono emissioni come fossero biglietti per un concerto sold-out. Si spacciano: “Psst, amico, vuoi un po’ di CO₂ extra? Ho un affare per te!” O si barattano: “Ti vendo 100 grammi di CO₂ per quella tua settimana alle Maldive, che ne dici?”
E poi ci saranno i “carbonio influencer”, quelli che si vantano di viaggiare in tutto il mondo senza superare il loro budget di carbonio. Seguiranno tutorial su come viaggiare “leggeri” e gareggeranno per il titolo di “Viaggiatore a impatto zero dell’anno”.
Pensate, infine, alla burocrazia! Uffici dedicati, con file interminabili di persone ansiose di sapere se possono permettersi di prendere l’aereo o se dovranno accontentarsi di guardare le foto di viaggio degli amici su Instagram. “Controllo passaporti di carbonio”. “Mi dispiace, signore, ma sembra che abbia superato il suo budget di carbonio. Deve tornare a casa a piedi.”
E, naturalmente, non appena questa novità diventerà realtà, aspettatevi un’ondata di nuove app. App per tracciare le vostre emissioni di carbonio, per trovare il percorso meno inquinante per andare al lavoro, o per calcolare quante emissioni di carbonio potete “risparmiare” mangiando insalata invece di una bistecca.
Ah, che mondo meraviglioso ci aspetta! Un mondo in cui ogni nostro respiro, ogni nostro passo, contribuirà alla grande battaglia contro i cambiamenti climatici. O forse, solo un altro modo per farci sentire in colpa ogni volta che accendiamo la macchina o prenotiamo un volo.
Il passaporto di carbonio potrebbe essere la nostra nuova realtà. Preparatevi a fare i conti non solo con il portafoglio, ma anche con l’aria che respirate. E ricordate: se superate il limite, niente più gite fuori porta per voi!