Papa Francesco ha recentemente annunciato la decisione di proclamare santi due figure straordinarie: Carlo Acutis e don Giuseppe Allamano. Questa decisione, presa il 23 maggio durante un’udienza in cui il Santo Padre ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare i decreti riguardanti i miracoli attribuiti alla loro intercessione, ha suscitato grande gioia e celebrazione in tutto il mondo cattolico. Esploriamo le vite di questi due nuovi santi e l’impatto della loro santificazione.
Carlo Acutis: il Santo dell’era digitale
Nato a Londra il 3 maggio 1991, Carlo Acutis si trasferì con la famiglia a Milano poco dopo la nascita. Fin dalla giovane età, Carlo mostrò un’incredibile devozione alla fede cattolica, nonostante i suoi genitori non fossero particolarmente devoti. La sua madre, Antonia Salzano, ha confessato che prima della nascita di Carlo, frequentava la Messa solo in occasioni speciali, ma la fervente fede del figlio la portò a una profonda conversione.
Carlo era un appassionato di informatica e utilizzò le sue abilità per diffondere la fede. Creò un sito web per documentare i miracoli eucaristici in tutto il mondo, diventando un pioniere nell’evangelizzazione digitale. La sua vita, seppur breve, fu un esempio luminoso di amore per il prossimo. Si dedicò al volontariato, aiutando i poveri e insegnando il catechismo ai bambini. La sua prematura morte, avvenuta a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante, non ha fermato il suo impatto; la sua tomba a Assisi è diventata meta di pellegrinaggi per migliaia di fedeli.
Il miracolo attribuito a Carlo che ha portato alla sua canonizzazione riguarda la guarigione di un bambino brasiliano di sei anni, Matheus, affetto da pancreas anulare, una rara malformazione congenita. Dopo aver pregato per l’intercessione di Carlo, il bambino fu miracolosamente guarito.
Giuseppe Allamano: fondatore delle Missioni della Consolata
Don Giuseppe Allamano, nato il 21 gennaio 1851 a Castelnuovo d’Asti, è stato un sacerdote zelante e fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata e rettore del Santuario della Consolata, tanto caro ai torinesi.
Allamano – nipote di un altro santo carissimo alla Città della Mole, Giuseppe Cafasso (1811 – 1860) e inoltre concittadino di san Giovanni Bosco (1815 – 1888) – fu ordinato a Torino a 22 anni. Si laurò in Teologia a 23. Divenne direttore spirituale del seminario a 25 e quattro anni dopo rettore del Santuario della Consolata e del Convitto ecclesiastico per i neo-sacerdoti.
La sua vita fu dedicata alla formazione di missionari e all’espansione della fede cattolica in tutto il mondo. Il suo lavoro instancabile ha lasciato un’eredità duratura nella Chiesa.
Il miracolo che ha portato alla sua canonizzazione riguarda la guarigione di Sorino Yanomami, un indigeno dell’Amazzonia, attaccato da un giaguaro nel 1996. La sua guarigione inspiegabile, attribuita all’intercessione di Allamano, è stata riconosciuta come miracolosa.
Il significato della canonizzazione
La proclamazione di Carlo Acutis e Giuseppe Allamano come santi rappresenta un momento significativo per la Chiesa Cattolica. Carlo, il primo “Santo millennial”, è un esempio per i giovani di tutto il mondo, mostrando come la fede e la tecnologia possano coesistere armoniosamente. La sua vita e il suo messaggio sono un richiamo alla centralità dell’Eucaristia e alla carità verso il prossimo.
Allamano, con il suo instancabile lavoro missionario, incarna lo spirito evangelico di portare la luce di Cristo in ogni angolo del mondo. La sua vita è un esempio di dedizione e servizio, ispirando generazioni di missionari a seguire le sue orme.
Reazioni e celebrazioni
La notizia della canonizzazione ha riempito di gioia i fedeli di tutto il mondo. Antonia Salzano, madre di Carlo, ha espresso la sua felicità dichiarando: “Siamo molto contenti perché è una notizia che aspettavano in tanti perché Carlo ha devoti in tutto il mondo e quindi è un momento di festa. Attraverso Carlo il Signore opera tantissimi miracoli… La vita eterna è quella che conta”.
Ad Assisi, città profondamente legata a Carlo, la proclamazione è stata accolta con grande entusiasmo. La cattedrale di San Rufino, che ospita una reliquia del cuore di Carlo, ha visto una partecipazione massiccia di fedeli durante le celebrazioni.
La santificazione di Carlo Acutis e Giuseppe Allamano rappresenta non solo un riconoscimento della loro vita di fede e miracoli, ma anche un faro di speranza e ispirazione per milioni di persone. La Chiesa Cattolica, attraverso queste canonizzazioni, continua a promuovere esempi di vita cristiana che rispondono alle sfide del mondo moderno, mantenendo vivo il messaggio di amore, fede e servizio di Cristo.